Terremoto in Turchia e Siria: p. Patton (custode di Terra Santa), “migliaia di sfollati ospitati nei conventi. Ad Aleppo distribuiti 4000 pasti al giorno”

(Foto Caritas Siria)

“Gli Stati Uniti hanno deciso di sospendere per 180 giorni le sanzioni e questa è una cosa molto positiva. Speriamo che l’Europa faccia altrettanto, e soprattutto che vengano sospese quelle sanzioni che vanno a impedire gli aiuti umanitari, che sono dal mio punto di vista immorali e disumane, perché colpiscono la gente comune, la popolazione civile e le fasce più deboli”. In una intervista rilasciata al sito ufficiale della Custodia di Terra Santa, il custode , padre Francesco Patton, torna sul tema delle sanzioni che deve essere affrontato, afferma, “dal punto di vista della dignità umana, della dignità della persona”. “Già la situazione in Siria era critica prima del terremoto: qui si vive con 50 dollari al mese, con carburante e elettricità razionati. Chi di noi resisterebbe in una situazione del genere? Chi di noi sarebbe oggi capace di stare con una o due ore di elettricità al giorno? Oppure con il pane razionato?”, domanda il custode. Parlando degli aiuti che i frati delle comunità di Damasco, Aleppo e della Valle dell’Oronte (Idlib), Patton dichiara di essere quotidianamente “in contatto con tutti i frati che attualmente vivono in Siria. A Damasco la situazione è sostanzialmente tranquilla, perché la città non è stata colpita in modo forte dal terremoto, mentre più grava è ad Aleppo” dove “la furia del terremoto si è sovrapposta alla distruzione di più di dieci anni di guerra, dando il colpo di grazia a molte strutture che erano già state devastate da mortai, bombardamenti e altro. Le persone che vengono quotidianamente assistite dai nostri frati, coordinati dal padre guardiano fr. Bahjat, sono circa quattromila, dislocate tra il Terra Santa College, che attualmente è il luogo dove viene ospitata la maggior parte degli sfollati, la parrocchia dei francescani e la struttura di Er-Ram. Anche a Latakia c’è stato un bisogno immediato di ospitare persone, accolte nelle sale parrocchiali. In tutte queste città non ci si limita a dare un tetto, ma bisogna anche cercare di provvedere al cibo: soprattutto ad Aleppo, in cui vengono distribuiti 4.000 pasti al giorno”. Per sostenere questo servizio, rivela il Custode, “sono in partenza per Aleppo alcuni frati”. Per proseguire in questa missione di accoglienza dei terremotati sarà fondamentale la raccolta fondi per la Siria attraverso due canali, quello dell’Associazione Pro Terra Sancta e quello riconducibile all’economato della Custodia: “Gli aiuti economici e finanziari possono aiutare i frati siriani perché permettono di acquistare generi di prima necessità che sono fondamentali in questo frangente”.

 

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