“Dio è vicino” è ciò che “va detto, prima di tutto e in tutto”. Così il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata allo zelo apostolico, ha spiegato in cosa consista il primo passo dell’annuncio. “Non dimenticatevi mai di questo!”, ha esclamato: “Dio è stato sempre vicino a qualcuno. Lui stesso lo dice al popolo: ‘Quale Dio è vicino alle nazioni come io sono vicino a voi’?”. “La vicinanza è una delle tre cose importanti di Dio: vicinanza, misericordia e tenerezza”, ha ribadito Francesco: “Dio è vicino, è tenero e misericordioso, questa è la realtà di Dio”. “Noi, predicando, spesso invitiamo la gente a fare qualcosa, e va bene; ma non scordiamoci che il messaggio principale è che lui è vicino a noi fino alla fine”, il monito. “Accogliere l’amore di Dio è più difficile perché noi vogliamo essere sempre al centro, vogliamo essere protagonisti, siamo più portati a fare che a lasciarci plasmare, a parlare più che ad ascoltare”, l’analisi del Papa: “Ma, se al primo posto sta quello che facciamo, i protagonisti saremo ancora noi. Invece l’annuncio deve dare il primato a Dio: al primo posto Dio, e dare agli altri l’opportunità di accoglierlo, di accorgersi che lui è vicino”.