Papa Francesco parteciperà al Convegno internazionale per i presidenti e i referenti delle Commissioni episcopali per i laici dal titolo: “Pastori e fedeli laici chiamati a camminare insieme”, in programma dal 16 al 18 febbraio nell’Aula Nuova del Sinodo. Sarà presente alla fine del convegno “per portare la sua parola e ascoltare anch’egli le voci dei partecipanti”. Ad annunciarlo, durante la presentazione dell’iniziativa in Sala stampa vaticana, è stato il card. Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, che organizza il Convegno, frutto dell’Assemblea plenaria del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita che si è svolta nel novembre 2019. “Superare la logica della delega”, che rende “sporadica, funzionale a qualche attività circoscritta e demandata dall’altro”, e la logica della “sostituzione”, in base alla per migliorare la situazione nella Chiesa, basterebbe semplicemente “sostituire i chierici con i laici, in vari ambiti, soprattutto in posizioni chiave del governo o dell’attività pastorale e così ogni problema sarebbe risolto. Tutto questo è apparso riduttivo”. Queste, ha spiegato Farrell, le principali esigenze emerse dalla plenaria del 2019, e dalle quali muove i passi il Convegno di questi giorni, il cui scopo è quello di “sensibilizzare sia i pastori sia i laici, sul senso di responsabilità che nasce dal battesimo e che ci accomuna tutti”. “Nel sentire comune di pastori e laici non è ancora diventato normale il lavorare fianco a fianco, ciascuno secondo i propri carismi e le proprie capacità”, l’analisi del cardinale, secondo il quale “in tutti gli ambiti della vita della Chiesa ci sarebbero grandi frutti se ciascuno portasse il proprio punto di vista, i propri doni spirituali, le proprie capacità professionali, la propria disponibilità di tempo, di conoscenze, di esperienze di vita”. “Nella fase di discernimento e di programmazione delle attività pastorali e nella loro realizzazione, nella catechesi e nella liturgia, nelle attività di evangelizzazione e di primo annuncio, nella pastorale degli ambienti, nelle attività caritative, nelle strutture di governo e amministrative, ovunque, pastori e laici dovrebbero stare insieme e agire in spirito di comunione e collaborazione”, la proposta.