Una raccolta fondi per le popolazioni turche e siriane colpite dal sisma del 6 febbraio scorso e che ha provocato oltre 41mila morti: a promuoverla le Direzioni nazionali delle Pontificie Opere missionarie (Pom), che in tal modo hanno raccolto gli appelli di Papa Francesco alla solidarietà. Gli aiuti, si legge sull’agenzia Fides, che si stanno raccogliendo in queste ore man mano che le direzioni nazionali delle Pom si stanno attivando, saranno gestiti, tramite l’arcivescovo Emilio Nappa, presidente delle Pom, in diretto collegamento con le Direzioni nazionali delle Pom di Siria e Turchia. “Il mio messaggio è un invito alla preghiera e alla generosità non solo ora ma anche dopo”, ha affermato padre Adrian E. Loza, direttore Pom Turchia in una nota diffusa dalla Direzione nazionale delle Pom Australia. “Trascorsi i primi momenti”, aggiunge, “inizierà la seconda e la terza fase. Dal lutto alla ricostruzione. Dovremo ricostruire e riparare molti edifici e chiese al servizio della gente, oltre ad aiutare le persone ad andare avanti”. Tra le prime direzioni nazionali delle Pontificie Opere missionarie che hanno lanciato l’appello a favore delle popolazioni di Turchia e Siria, attraverso gli strumenti di comunicazioni e le reti sociali, vi sono quelle di Stati Uniti, Svizzera, Francia, Spagna, Malta e Australia. “La situazione ad Aleppo oggi è catastrofica, siamo circondati da caos e desolazione”, spiega in un comunicato delle Pom spagnole mons. Mounir Saccal, direttore nazionale delle Pom in Siria e anche vicario generale della Chiesa siro-cattolica ad Aleppo: “Oggi seppelliamo i nostri morti e capiamo l’entità di questo disastro, rendendoci conto che da soli non siamo in grado di far fronte alle necessità economiche per riparare i danni. Aiutateci perché i nostri fedeli che sono rimasti, continuino a rimanere qui, per custodire la culla del cristianesimo. E pregate, pregate affinché abbiamo la forza di dare conforto al nostro popolo, in modo che possa trovare fede e speranza in giorni migliori”.