Un meeting per riscoprirsi come “corrente di grazia”. Sono stati 180 i responsabili delle realtà del movimento carismatico in Italia che si sono ritrovati a Roma per la conferenza generale dal tema “Il Rinnovamento carismatico cattolico, una corrente di grazia pentecostale per tutta la Chiesa”. Si tratta di un appuntamento annuale che riunisce le espressioni delle Comunità di alleanza, che è una specie all’interno del genere del Movimento carismatico.
Tra gli interventi, quello di Roger Matthys, segretario particolare del defunto card. Léon-Joseph Suenens, arcivescovo di Malines-Bruxelles, uno dei quattro relatori al Concilio vaticano II, che ha perorato la causa del Movimento carismatico. “Non si sapeva ancora cosa fosse questo movimento che nasceva da contatti dei cattolici con le chiese pentescostali. Metteva in luce l’aspetto della Lumen gentium, nel passaggio in cui evidenzia come i carismi fossero utili per la riedificazione della Chiesa, per l’evangelizzazione e la santificazione dei fedeli, accanto a quella scaramentale”, spiega Matteo Calisi della Comunità di Gesù di Bari. Ricordando le parole di Benedetto XVI, Calisi indica le sue parole. Il Papa ricordò come “le Comunità di Alleanza hanno avuto il merito di far riscoprire l’attualità dei carismi nella Chiesa di oggi”. “Durante questo incontro a Roma è stato rivisitato tutto questo, perché il movimento negli ultimi 50 anni ha visto offuscare la corrente di grazia in favore di una associazione apostolica – afferma -. Questo è un punto importante: il Rinnovamento non è un movimento specifico ma è una corrente di grazia, racchiude varie realtà. Un soffio rinnovatore dello Spirito per tutti i membri della Chiesa. Con Papa Francesco siamo riusciti a riscoprire questa vocazione”. Durante il meeting è stato rilanciato, inoltre, l’invito del Papa a condividere con gli altri l’esperienza del Battesimo nello Spirito, che “è condiviso da oltre 650milioni di battezzati in tutte le Chiese (cattoliche, pentecostali, anglicane, ortodosse)”. “Essendo una grazia ecumenica per antonomasia va da sé che conduce all’unità. Viene incontro a un appello del Concilio a impegnarsi nell’ecumenismo in generale”.