“Tre mesi consecutivi di moderazione dell’inflazione complessiva indicano che il picco è stato superato. Dopo aver raggiunto il massimo storico del 10,6% a ottobre, l’inflazione è diminuita e la stima rapida di gennaio indica che scenderà all’8,5% nella zona euro. Il calo è stato determinato principalmente dai beni energetici in discesa”. Nelle Previsioni della Commissione il problema dei prezzi acquisisce un posto importante. “Le previsioni di inflazione sono state riviste leggermente al ribasso rispetto all’autunno, riflettendo principalmente l’andamento del mercato dell’energia”. Nell’Ue l’inflazione complessiva dovrebbe scendere dal 9,2% nel 2022 al 6,4% nel 2023 e al 2,8% nel 2024. Nella zona euro dovrebbe scendere dall’8,4% nel 2022, al 5,6% nel 2023 e al 2,5% nel 2024.
Allargando lo sguardo al quadro generale, la Commissione sostiene: “Sebbene l’incertezza che circonda le previsioni rimanga elevata, i rischi per la crescita sono sostanzialmente bilanciati. La domanda interna potrebbe risultare più elevata del previsto qualora i recenti cali dei prezzi del gas all’ingrosso dovessero ripercuotersi più fortemente sui prezzi al consumo e i consumi si dimostrassero più resilienti. Tuttavia, non si può escludere una potenziale inversione di tale calo dei prezzi, visto il protrarsi delle tensioni geopolitiche”. Anche la domanda esterna “potrebbe rivelarsi più robusta in seguito alla riapertura della Cina, cosa che potrebbe tuttavia alimentare l’inflazione a livello mondiale”.