“Malati e fragili, nessuno sia lasciato solo”: è stato il monito lanciato dal vescovo di Treviso, mons. Michele Tomasi, ai malati presenti nel santuario di Santa Maria Maggiore, “Madonna Granda”, a Treviso, nella festa della Madonna di Lourdes, Giornata mondiale del malato. “Carissimi ammalati, siete al centro del popolo di Dio: insegnateci a non trascurare nessuno, chiedeteci sempre di operare per la vita e per la pace, continuate a pretendere da noi e da tutta la società che nessuno venga lasciato solo e abbandonato” ha detto il presule durante la Messa alla presenza di ammalati, operatori sanitari e volontari della Pastorale della salute e in particolare il personale dell’Unitalsi. Partendo dalla profezia di Isaia, che dà appuntamento a Gerusalemme a tutto il popolo e a tutte le genti, riferita all’attualità di questi giorni, mons. Tomasi ha affermato che “Questa Gerusalemme è dove c’è aiuto solidale e generoso a chi soffre, dove non si smette di cercare vite sotto le macerie del terremoto in Turchia ed in Siria, e non ci si stanca di far prevalere la logica del soccorso, della vicinanza e della solidarietà contro quella del disinteresse e delle rivalità tra persone e popoli. Questa Gerusalemme è la città della pace, abitata da chi soffre per il male sparso a piene mani nella storia, ma non rinuncia a credere nelle risorse di pace della fraternità, dell’incontro, del dialogo”. Una nuova Gerusalemme che, ha aggiunto, sarà “grande come la società giusta che saprà stilare bilanci di pace, che sarà capace di solidarietà e accoglienza, che si muoverà con la forza dei primi e con il passo degli ultimi”, con “il sorriso di chi infonde coraggio perché crede alla fedeltà dell’amore, e non lascerà mai da solo chi soffre o ha bisogno di aiuto, vicinanza, calore umano. In questa Gerusalemme, in questa Lourdes, in questa Treviso torneremo ancora ad affidarci a Dio, a credere in Lui, a donarci a Lui e agli altri”.