Quindici giovani volontari di Caritas Libano, preparati e attrezzati per interventi in emergenza (Emergency response unit), sono arrivati ieri a Latakia e da stamattina sono operativi tra la popolazione terremotata. Si tratta di una presenza significativa anche alla luce delle relazioni, ‘congelate’ dall’inizio della guerra 2011, tra i due Paesi. Il team di Caritas Libano, infatti, segue l’arrivo, nelle zone terremotate siriane, di altre squadre di soccorso libanesi, tra cui anche esperti del Genio militare, Protezione civile e Croce rossa libanese. Solidarietà concreta alla popolazione siriana è giunta anche da aziende libanesi che hanno messo a disposizione mezzi pesanti per la rimozione delle macerie. Ma ancora più significativa e storica è stata la visita, l’8 febbraio scorso, del premier uscente libanese Najib Miqati a Damasco, insieme ad una delegazione di ministri, “in segno di solidarietà con le autorità e il popolo siriani”. Primo capo di governo del Libano a recarsi nella capitale siriana dopo decenni.
“Il team di soccorso di Caritas Libano – spiega al Sir Danilo Feliciangeli, referente progetti Caritas Italiana in Medio Oriente – nasce durante la pandemia, nel quadro della lunga e strutturata collaborazione tra le nostre due Caritas. I giovani sono stati formati ed attrezzati per prestare il primo soccorso e organizzare la logistica come l’accoglienza delle persone e la distribuzione degli aiuti. Durante i lockdown per il Covid la squadra è stata chiamata in azione per venire incontro ai bisogni della popolazione occupandosi, tra le altre cose, anche del trasporto dei malati e del recupero delle persone rimaste sole e prive di assistenza. Sono stati impegnati anche nelle operazioni soccorso dopo l’esplosione del porto di Beirut del 4 agosto 2020. Da ieri sera i 15 giovani libanesi si sono messi a disposizione di Caritas Siria e tutta questa operazione è finanziata da Caritas Italiana”. Questa mattina, inoltre, Caritas Siria comincerà la sua prima distribuzione di 2000 razioni di cibo e acqua ai terremotati di Latakia e Aleppo. Verranno consegnati anche 500 materassi e 500 coperte. “I primi ad essere serviti – aggiunge Feliciangeli – saranno i terremotati ospitati nei centri di accoglienza molti dei quali sono mancanti di tutto, anche dei servizi igienici. In questi giorni 295 operatori di Caritas Siria hanno stilato una mappatura dei bisogni ad Aleppo e Latakia. Si tratta di una prima risposta all’emergenza resa possibile dall’aiuto di partner internazionali, tra cui anche Caritas Italiana, ma è allo studio anche un piano di interventi di medio periodo, che tra l’altro prevede il coinvolgimento di un team di ingegneri per verificare la stabilità delle abitazioni e la successiva ristrutturazione in vista di un rientro dei terremotati”.