Equivale a 8,7 milioni di euro l’aiuto umanitario offerto nel 2022 dalla Chiesa ortodossa romena agli ucraini, rifugiati a causa della guerra. I dati sono stati presentati nell’Assemblea nazionale ecclesiale del Patriarcato ortodosso romeno, svoltasi questa settimana a Bucarest. “Il popolo romeno, profondamente cristiano, si è dimostrato anche caritatevole”, ha affermato il patriarca Daniel, della Chiesa ortodossa romena, commentando “l’aiuto umanitario esemplare” dei romeni per i loro vicini, “che si trovano in una situazione molto drammatica”. E per venire incontro anche alle vittime del terremoto avvenuto di recente in Turchia e Siria, la Chiesa ortodossa romena organizzerà una colletta nazionale. L’ha stabilito il santo Sinodo, riunito nella capitale romena il 9 febbraio. Inoltre, i membri del Sinodo hanno deciso di dedicare alla pastorale dei malati il 2024, hanno approvato il programma dell’Incontro internazionale della gioventù ortodossa, che si svolgerà questa estate a Timișoara (31 agosto-3 settembre), hanno riconosciuto l’autocefalia della Chiesa ortodossa della Macedonia del nord, con sede a Skopje. Nell’assemblea nazionale, che ha preceduto la riunione del Sinodo, in un rapporto sul 2022 è stato rilevato che è aumentato il numero delle parrocchie ortodosse romene in diaspora, dove è in salita anche il numero dei battesimi e dei matrimoni, rispetto alla situazione in patria, dove si rilevano meno battesimi e più funerali, dati che rispecchiano il declino demografico in Romania.