“Ho scritto a Mr. Rain. Poche parole, senza nessuna pretesa di ricevere una risposta. L’ho ringraziato per aver portato i bambini a Sanremo. Per aver gridato con questo testo che ‘chi chiede aiuto’ è un supereroe, perché chi grida di voler essere aiutato, squarcia gli schemi dell’individualismo e del ‘basto a me stesso’. Gli ho detto che tutta la mia vita l’ho dedicata a chi chiede aiuto cercando di dare aiuto con Meter”. Così don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente dell’associazione Meter, in una nota.
“Tutti, almeno una volta nella vita – prosegue il sacerdote –, abbiamo bisogno dell’altro, soprattutto quando siamo nella sofferenza e nel dolore. La voce dei bambini mi rappresenta la voce di tanti bambini, di quelli che ho conosciuto e di quelli che vorrei incontrare per dirgli: non siete soli. La pioggia mi ha ricordato le lacrime che sono anche un dono, apparentemente, manifestano un male, ma ci ricordano il bene di volare insieme. L’ho benedetto e credo che non respinga questo dire bene di lui”.
Il messaggio è stato inviato a Mr. Rain da parte di don Di Noto, “molto colpito dal testo e dalla melodia della canzone – una magia sinfonica – dichiara – e il gruppo di bambini a Sanremo ha fatto la differenza”. “Se una canzone – prosegue – può aiutare chi è solo, chi soffre, chi è nel dolore, chi ha e trova il coraggio di chiedere aiuto e volare insieme, la canterò e farò cantare”. Infine il riferimento alla “bellissima espressione” “siamo angeli con un’ala soltanto e possiamo volare solo restando abbracciati” di Luciano De Crescenzo, nel libro “Così parlò Bellavista”, ripresa in una poesia di mons. Tonino Bello, cantata al termine del suo rito funebre, il 22 aprile 1993.