Papa in R.D. Congo: incontro vittime violenza, “solo il perdono apre le porte al domani”, “la speranza è un diritto da conquistare”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Solo il perdono apre le porte al domani, perché apre le porte a una giustizia nuova che, senza dimenticare, scardina il circolo vizioso della vendetta”. Ne è convinto il Papa, che incontrando nella nunziatura apostolica di Kinshasa le vittime della violenza nell’est del Paese ha ribadito che “riconciliarsi è generare il domani: è credere nel futuro anziché restare ancorati al passato; è scommettere sulla pace anziché rassegnarsi alla guerra; è evadere dalla prigione delle proprie ragioni per aprirsi agli altri e assaporare insieme la libertà”. Poi l’invito alla speranza, che “ha una sorgente e questa sorgente ha un nome, che voglio proclamare qui insieme a voi: Gesù! Gesù: con lui il male non ha più l’ultima parola sulla vita; con lui, che ha fatto di un sepolcro, capolinea del tragitto umano, l’inizio di una storia nuova, si aprono sempre nuove possibilità. Con lui ogni tomba può trasformarsi in una culla, ogni calvario in un giardino pasquale. Con Gesù nasce e rinasce la speranza: per chi ha subito il male e persino per chi lo ha commesso”. La speranza, per il Papa, è anche “un diritto da conquistare, seminandola ogni giorno, con pazienza”: “per conquistare i frutti sperati, bisogna lavorare con lo stesso spirito dei piantatori di palme, pensando alle generazioni future e non ai risultati immediati”.

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