Attraverso il bando “Comunità educanti”, il primo del suo genere in Europa con un impatto di sistema a livello nazionale, “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ha selezionato 152 progetti, su oltre 700 proposte ricevute, con l’obiettivo di creare, rafforzare o implementare le alleanze educative nel Paese. Le iniziative, sostenute complessivamente con oltre 14,5 milioni di euro, coinvolgono 1.953 organizzazioni, tra enti del Terzo settore, scuole, enti locali e altre istituzioni, imprese. Tra le diverse azioni dei progetti, sono previsti interventi in co-progettazione con le famiglie, gli stessi ragazzi e gli altri attori della comunità educante, iniziative capaci di coinvolgere attivamente genitori e cittadini, prevedendo delle figure di supporto quali ad esempio le “sentinelle di comunità”, i “community worker”, i “tutor comunitari”, professionisti o volontari (dal tabaccaio all’edicolante, dal pensionato agli stessi ragazzi). Molte azioni prevedono inoltre attività attorno ai luoghi di ritrovo dei ragazzi e delle comunità (dal bar al mercato rionale, dalla palestra o dal centro aggregativo alla biblioteca, dal parco alla scuola vissuta fuori dall’orario scolastico) affinché il dialogo e la partecipazione siano sempre più vivi. Tutto ruota infatti attorno al concetto allargato di “educare”, inteso come azione svolta non solo dalla famiglia e dalla scuola, ma anche da tutti quegli attori che ruotano attorno ai bambini e ai ragazzi. Una responsabilità collettiva da svolgere in maniera coordinata: ad essere al centro, quindi, non sono tanto gli interventi rivolti direttamente ai minorenni, quanto i processi di attivazione e strutturazione delle relazioni tra i componenti della comunità.
Si apre quindi un grande “cantiere educativo”, che interesserà comunità educanti in tutte le regioni d’Italia (59 al Nord, 33 al Centro e 60 nel Sud e nelle isole) per i prossimi due anni: dai quartieri delle grandi città ai borghi appenninici, alle reti di comuni (ad esempio, nella Locride in Calabria o nel Mantovano in Lombardia). Ad accompagnarli, gli uffici di “Con i Bambini” e l’Istituto per la ricerca sociale, incaricato anche della valutazione finale dell’intervento nel suo complesso.