Dopo incontri di formazione e visite a fattorie e orti sociali del territorio acese, si è svolta domenica 29 gennaio la prima uscita degli studenti partecipanti al Pcto – Ecomuseo del liceo Archimede di Acireale e la Fondazione Città del Fanciullo. Felicia Cutolo, docente referente e tutor, come spiega una nota diffusa oggi dalla diocesi di Acireale, ha guidato un gruppo di alunni del liceo scientifico alla scoperta di luoghi identitari, percorrendo a piedi una delle zone più panoramiche ed interessanti della città, dal punto di vista storico-artistico, geologico ed ambientale: la Timpa di Acireale.
I giovani ragazzi sono stati accompagnati anche dai docenti tutor del progetto, don Gaetano Pappalardo e Gianrico Vasquez, con la presenza di padre Giovanni Mammino, docente tutor esterno. Hanno partecipato a un’escursione guidata che da Acireale ha condotto i ragazzi al paesino di Santa Tecla, con l’obiettivo di far conoscere le caratteristiche principali di questi luoghi e il loro valore identitario. Scoperta e consapevolezza per svolgere l’“itinerario esperienziale” del programma previsto dall’Ecomuseo del Cielo e della Terra.
I partecipanti si sono dati appuntamento nella chiesa dell’Indirizzo vicino la Villa di Acireale e si sono incamminati verso la chiesa Santa Maria della Neve, la Grotta, per visitare il presepe settecentesco, venendo a conoscenza della storia affascinante dei pastori in cera e godere dello stupendo panorama dalla sovrastante terrazza, per poi soffermarsi nell’adiacente chiesa Santa Maria dei Raccomandati. In seguito, gli alunni, attraversando la via Balestrate, un’antica mulattiera abbastanza ripida, sono giunti nell’area naturale protetta della Timpa, una meravigliosa e imponente scarpata rocciosa affacciata sul mare di Sicilia, tra antiche colate e tufi vulcanici, in una rigogliosa vegetazione di macchia mediterranea costituita prevalentemente da piante di euforbia, carrubi, olivastri selvatici e pale di fichi d’india, alternata ad antichi terrazzamenti di agrumeti. Il bel tempo ha permesso, infine, di raggiungere la costa rocciosa di Santa Tecla e godere dei raggi solari dalla spiaggetta di Scalo Pennisi, sorvegliata dalla presenza della Garitta spagnola, testimonianza di una storia antica locale di pirati turchi e sistemi di difesa della popolazione etnea.