“Che senso ha tenere i bilanci economici in regola (così come deve essere!), esporre un medagliere ‘ricco’, ma non fare di tutto per essere a posto, in coscienza, con il bilancio inclusivo e solidale della vita, anche attraverso lo sport?”. È una visione sportiva rivoluzionaria – secondo le indicazioni di Papa Francesco – a caratterizzare Athletica Vaticana, l’associazione polisportiva ufficiale della Santa Sede.
Per raccontare e condividere attività, incontri e progetti è stato appena pubblicato il “Bilancio inclusivo e solidale 2022” (Tipografia Vaticana, pagine 56) proprio per testimoniare – sottolinea la “squadra del Papa” – che nello sport non possono essere in ballo “solo” prestazioni agonistiche e “la conta di soldi”. Ciò che conta è la persona, passando dall’ “io” al “noi” anche nello sport, guardando sempre che nessuno resti indietro o da solo. Però “sul bilancio inclusivo e solidale non si è mai a posto: c’è da fare sempre molto – e molto di più e meglio – per costruire una comunità iniziando da sé stessi, attraverso un’esperienza spirituale e umana, per essere per davvero ‘fratelli tutti’ – come indica il Papa nell’enciclica – nelle strade, nei campi, nelle piste, nelle palestre”.
Ecco che nel “medagliere 2022” di Athletica Vaticana non ci sono, anzitutto, il bronzo ai Campionati di atletica dei Piccoli Stati d’Europa a Malta e le partecipazioni, davvero storiche, ai Giochi del Mediterraneo in Algeria e ai Mondiali di ciclismo in Australia.
“Certe medaglie si appendono all’anima e non alla giacca” era lo stile di Gino Bartali, “capitano spirituale” del team ciclistico vaticano. Ecco allora le staffette solidali che, nel Meeting “We Run Together”, hanno visto insieme persone carcerate, con disabilità anche intellettiva e migranti con diplomatici e campioni dell’atletica; le pedalate con ciclisti non vedenti e in handbike; l’inclusione delle persone più fragili attraverso diversi sport; gli incontri negli ospedali e in particolare nel Centro per le cure palliative pediatriche del Bambino Gesù a Passoscuro; il servizio sportivo nelle frontiere dell’accoglienza con l’Elemosineria Apostolica, il Dispensario pediatrico Santa Marta, l’Istituto Serafico di Assisi e la Comunità di Sant’Egidio, fino all’abbraccio con la comunità aborigena australiana vittima di ingiustizia e all’accoglienza di atleti ucraini e di giovani scappati dalle “guerre dimenticate” dell’Africa.
Nel 2022 Athletica Vaticana, con tanti “compagni di viaggio” nel mondo, ha vissuto “lo sport come opportunità di incontri, di socialità, di dialogo con tutti, di amicizia che diventa fraternità. Un servizio particolarmente importante, persino decisivo, in una società attraversata da guerre, tensioni, divisioni, paure. Perché lo sport, se vissuto nella sua anima e custodendone la gratuità e il nobile spirito “amateur”, anche ai massimi livelli, potrebbe non solo dare speranza ma persino prevenire i conflitti, grandi e piccoli, tra gli Stati e tra le persone”.
Alla domanda “cos’è e perché Athletica Vaticana?” ha risposto personalmente Papa Francesco il 29 maggio 2021, ricevendo in udienza privata la delegazione dei “suoi” atleti in partenza per San Marino, per la prima partecipazione a una competizione ufficiale: i Campionati di atletica dei Piccoli Stati d’Europa. “Qualcuno potrebbe domandare – le parole del Papa – perché in Vaticano c’è questa associazione sportiva ufficiale, non ci si dovrebbe occupare solo di teologia? A chi dice questo, rispondiamo che la Chiesa ha a cuore tutto ciò che riguarda l’uomo, come lo sport”. Rilanciando poi, in particolare in occasione dei Giochi del Mediterraneo in Algeria, il 3 luglio 2022, Athletica Vaticana come “ambasciatore del Papa”, perché “testimonia concretamente, sulle strade e in mezzo alla gente, il volto solidale dello sport, accogliendo al suo interno anche giovani migranti e persone con disabilità”.
Con l’hashtag #avfuorilemura, l’obiettivo dell’Associazione vaticana per il 2023 è migliorare il bilancio inclusivo e solidale tra le donne e gli uomini, soprattutto se più fragili, attraverso il team paralimpico, l’atletica leggera, il ciclismo, il padel, il cricket, il taekwondo, presto anche la scherma e il basket e anche il calcio, all’occorrenza.