“La ricerca, l’innovazione, le nuove tecnologie non devono mai essere subordinate a interessi di potere o usi lesivi, ma sempre vanno indirizzate al bene integrale dell’uomo, allo sviluppo di tutti i popoli, a una maggiore giustizia. Su questa strada il vostro è e rimarrà un prezioso servizio alla pace”. È il monito del Papa, durante l’udienza concessa oggi ad una Delegazione dell’Aeronautica Militare Italiana, in occasione del centenario dell’istituzione. “Se all’inizio la presenza dei militari si rendeva necessaria soprattutto nel tragico tempo della guerra, oggi, come per altre Forze Armate, le donne e gli uomini dell’Aeronautica intervengono in molti altri contesti”, ha sottolineato Francesco: “Penso alla sicurezza del volo e al soccorso, per i quali voi assicurate la disponibilità 24 ore su 24; alla cooperazione con Organismi Internazionali per le missioni umanitarie e di sostegno alla pace; alla gestione di gravi disastri naturali anche a favore di Paesi meno attrezzati e popolazioni più disagiate”. “Penso anche al vostro contributo nelle emergenze sanitarie, come la pandemia da Covid-19, che vi ha visti impegnati a mantenere operativi gli ospedali, sostenere la campagna vaccinale e garantire il trasporto aereo di malati”, l’omaggio del Papa: “Il trasporto si rende necessario anche in altre urgenze sanitarie, o in esigenze speciali della nazione, quali gli spostamenti di cittadini in condizioni di difficoltà all’estero o di autorità. È un impegno che vi fa onore, dal quale si comprende lo spessore del vostro servizio alla patria, allargato alla grande famiglia umana”. “Voi difendete, accogliete, soccorrete e servite le persone, sostenuti anche dal ministero dei Cappellani.”, il ritratto di Francesco: “E inoltre svolgete attività di formazione, offrendo insieme alla competenza specializzata, trasmessa nelle vostre scuole, l’eredità di un patrimonio culturale e valoriale, che vi consente di mantenere la vostra identità di servitori dello Stato e dei cittadini. Infine, siete uomini e donne connotati da grande passione, impegno, coraggio e motivazione; pronti a pagare il loro tributo di fatica e, a volte, di vita, come fu, ad esempio, per i tredici militari italiani uccisi a Kindu, in Congo, durante un trasporto umanitario sotto l’egida dell’Onu”. “In questo tempo, in cui l’umanità è tormentata da terribili conflitti, la custodia di tale ricchezza umana rappresenta la migliore garanzia del fatto che il vostro impegno è sempre indirizzato a difesa della vita, della giustizia e della pace”, ha concluso il Papa.