Missionari: card. Marengo (Mongolia), “la Chiesa ha il compito di mantenere vivo l’orizzonte alto della persona”

“La nostra motivazione è teologica, ancorata all’incarnazione di Cristo. Ogni persona è oggetto costante della cura della Chiesa che si impegna a promuovere la dignità, tutelando i diritti senza perseverare altri fini perché l’attività dei missionari è disinteressata”. A dirlo è il cardinal Giorgio Marengo, prefetto apostolico a Ulaanbaatar in Mongolia, in video collegamento con la conferenza dei missionari italiani dal titolo “La persona al centro”, in corso alla Farnesina questa mattina. “Per il numero di servizi erogati – ha ricordato – quasi un terzo della popolazione della Mongolia ha beneficiato in questi 31 anni delle iniziative della Chiesa. Tutte le iniziative sono nate dal manifestarsi della realtà, non sono state studiate a tavolino, sono la risposta dei missionari a quello che vedono intorno a loro”. “Grazie alla delicatezza dei missionari di varie nazionalità, gli interventi si sono moltiplicati. Dalla fantasia del bene sono nate queste iniziative. Una nota caratteristica del nostro impegno è l’attenzione al dato culturale e religioso. In Mongolia abbiamo un progetto che ha l’obiettivo di preservare la lingua mongola. La Chiesa e il mondo missionario hanno sempre promosso il bene integrale della persona in termini di salute ma anche in termini di cultura lingua, geografia e arte”. “La Chiesa ha il compito di mantenere vivo l’orizzonte alto della persona in un dialogo a 360 gradi con gli altri attori. Il santo padre ha tenuto qui un incontro che ha visto per la prima volta i rappresentanti delle religioni in Mongolia, dicendo che le religioni non sono una minaccia ma una risorsa”. 

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori