Il rapporto pubblicato oggi dall’Unicef Innocenti – Global Office of Research and Foresight evidenzia anche “enormi disuguaglianze nel rischio di povertà”. In 38 Paesi con dati disponibili, “i bambini che vivono in una famiglia monoparentale hanno una probabilità oltre tre volte maggiore di vivere in povertà rispetto agli altri bambini. Anche i bambini con disabilità e quelli provenienti da minoranze etniche/razziali hanno un rischio superiore alla media”.
Secondo i risultati del rapporto,” dal 2012 al 2019 la crescita economica in questo gruppo di Paesi è stata stabile, dando l’opportunità di riprendersi dagli impatti della recessione del 2008-10. Tuttavia, mentre alcuni Paesi in questo periodo hanno ridotto la povertà minorile, alcuni dei Paesi più ricchi hanno registrato i maggiori passi indietro. Il rapporto mostra anche che Paesi con livelli simili di reddito nazionale, come la Slovenia e la Spagna, hanno registrato forti differenze nei tassi di povertà minorile, rispettivamente del 10% e del 28%”.
Secondo il rapporto, “le condizioni di vita dei bambini possono essere migliorate indipendentemente dalla ricchezza di un Paese. Ad esempio, Polonia, Slovenia, Lettonia e Lituania – che non sono tra i Paesi più ricchi dell’Ocse e dell’Ue – hanno ottenuto importanti riduzioni della povertà minorile, -38% in Polonia e -31% negli altri Paesi. Al contempo, cinque Paesi a più alto reddito – Regno Unito (+20%) e Francia, Islanda, Norvegia e Svizzera (tutti intorno al +10%) – hanno registrato i maggiori aumenti del numero di bambini che vivono in famiglie con difficoltà economiche dal 2014”.
Per sradicare la povertà minorile, la Report Card invita i Governi e le parti interessate a “espandere la protezione sociale per i bambini, anche con assegni familiari e per i figli a carico per integrare il reddito familiare. Garantire a tutti i bambini l’accesso a servizi di base di qualità, come l’assistenza all’infanzia e l’istruzione gratuita, che sono essenziali per il loro benessere. Creare opportunità di lavoro con retribuzioni adeguate e politiche favorevoli alla famiglia, come il congedo parentale retribuito, per sostenere i genitori e le persone che si prendono cura dei bambini nel conciliare lavoro e responsabilità di cura. Garantire misure adatte alle esigenze specifiche dei gruppi minoritari e delle famiglie con un solo capofamiglia, per facilitare l’accesso alla protezione sociale, ai servizi fondamentali e al lavoro dignitoso, e ridurre le disuguaglianze”.
“I sussidi in denaro hanno un effetto immediato nell’alleviare la povertà. I decisori politici possono sostenere le famiglie dando priorità e aumentando la spesa per gli assegni familiari e per i figli a carico – ha affermato Bo Viktor Nylund, direttore dell’Unicef Innocenti – Global Office of Research and Foresight -. Si può imparare molto dai successi di altri Paesi. Il modo in cui utilizzeremo quanto appreso determinerà l’efficacia con cui potremo garantire il benessere dei bambini oggi e in futuro”.