Avvento: mons. Spinillo (Aversa), “viviamo tanta tristezza perché è come se sperimentassimo il limite di un’umanità incapace di amare. Cercare l’essenziale”

(Foto: diocesi di Aversa)

È iniziato il tempo dell’Avvento, tempo della venuta: la venuta che, afferma il vescovo di Aversa, mons. Angelo Spinillo, in un video messaggio, “è attesa e desiderata, un incontro che l’umanità cerca da sempre. L’Avvento, il tempo dell’attesa, è proprio della fede perché la fede è sempre speranza di incontrare la presenza del Signore, nella quale l’umanità incontra la pienezza del bene”. Il Redentore mandato da Dio viene a purificare l’umanità da quell’egoismo che inquina ogni cosa, da quella prepotenza che oscura la possibilità di guardare con fiducia all’orizzonte della vita del bene.
“La parola di Dio in questi giorni – continua il vescovo di Aversa – ci chiama anzitutto a vigilare: la parola del Vangelo di questa seconda domenica ci invita poi ad essere come Giovanni, capace di cercare l’essenziale: la presenza di Dio, che viene a noi che siamo come in un deserto”. Sono indicazioni che giungono preziose specialmente in un tempo nel quale “viviamo tanta tristezza perché è come se sperimentassimo il limite di un’umanità incapace di amare. Pensiamo ai tanti femminicidi o alle tremende notizie delle guerre che insanguinano il pianeta: in questi drammi ritroviamo la stessa terribile tensione alla distruzione dell’altro. Questo ci fa invocare la presenza del Redentore, lo facciamo nel nome di Maria Santissima Immacolata, la creatura nuova che è il segno di ciò a cui siamo chiamati: lo splendore della luce, la limpidezza vera dell’amore”.
Mons. Spinillo termina il suo commento con la lettura dell’Invocazione per la pace che Papa Francesco elevò l’8 giugno 2014 dai giardini del Vaticano, in occasione dello storico incontro con il presidente israeliano Shimon Peres, quello palestinese Mahmoud Abbas e il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I.

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