Si chiama “Bethléem, la maison du pain” il progetto che lo scorso anno ha vinto la seconda edizione del “Premio internazionale Francesco di Assisi e Carlo Acutis per una economia della Fraternità”. Realizzato in Ciad, per la precisione a Baibokoum, la “Casa del pane” ha dato la possibilità a 12 giovani del posto, disoccupati, orfani o particolarmente vulnerabili, di gestire un laboratorio per la panificazione e la vendita di prodotti da forno sostenuti dalle suore francescane angeline. “Il progetto è servito per aiutare a cambiare mentalità”, ha affermato suor Roberta Arcaro, responsabile del Segretariato delle missioni delle Suore Francescane Angeline. La religiosa è intervenuta questa mattina, martedì 5 dicembre, alla presentazione della terza edizione del Premio. Suor Roberta conosce molto bene i 12 vincitori fin da quando erano bambini. “Erano stati adottati con l’adozione a distanza – ha detto -. Noi ci siamo quasi ribellate a questo sistema di aiuto perché i ragazzi hanno talmente tanto da poter offrire, prima di tutto a se stessi e poi alla comunità, che non possono vivere in funzione del sostegno che viene dall’esterno. Abbiamo quindi cercato di passare dall’assistenzialismo a qualcosa di generativo che sta trasformando la loro vita. Il panificio è il mezzo ma la cosa importante è il cammino di formazione che si sta facendo con i ragazzi che provengono da contesti di assoluta povertà”. Molti non hanno neanche una formazione scolastica di base, “non hanno idea di come gestire una produttività” per questo la formazione diventa fondamentale. La struttura è pronta, ora si sta procedendo con l’acquisto dei macchinari per la produzione. “Il Premio non contribuisce solo alla costruzione del panificio – ha concluso la religiosa – ma ci permette di aiutare gli uomini e le donne Baibokoum nel pieno rispetto della loro dignità”.