“L’economia deve cambiare stile ma anche la Chiesa deve farlo per poter vivere l’economia diversamente. Le sessantamila persone morte nel Mediterraneo, i morti del deserto, della Libia, sono persone che graffiano la nostra anima”. Il card. Francesco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento, intervenendo questa mattina, 5 dicembre, alla conferenza stampa di presentazione del bando 2023/2024 del Premio internazionale “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per un’economia della fraternità”, ha colto l’occasione per riflettere su cosa concretamente può fare ogni cristiano per i popoli più poveri della terra. Istituito dalla Fondazione Santuario della Spogliazione della Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino il 10 ottobre 2020, giorno della beatificazione di Carlo Acutis, il Premio assegna ogni anno 50 mila euro a progetti produttivi e generativi avviati soprattutto nelle regioni più povere del mondo. Si tratta di “un premio o di una restituzione?” si è chiesto il porporato durante l’incontro svoltosi nella Filmoteca Vaticana. “Nella nostra mentalità il premio è qualcosa che si dà a chi merita un riconoscimento – ha specificato -. Se è restituzione non è soltanto un gesto di carità da parte di chi mette il contributo economico ma è un atto di giustizia. Con questa non si può giocare, con la carità in qualche modo qualche volte lo si fa” ha affermato pensando ai “suoi” bambini morti a Lampedusa. Il suo intento, ha specificato, non è stato quello di “essere provocatorio” ma “in un contesto di restituzione e di giustizia” ha voluto spronare a domandarsi cosa può fare ognuno. “Questa restituzione non avvenga solo perché san Francesco d’Assisi e Carlo Acutis sono diventati due capi saldi, ma aiutino la Chiesa a cambiare stile” ha auspicato. Pensando ai “suoi” migranti, come ha definito le persone che settimanalmente sbarcano a Lampedusa, si è chiesto se oltre ad aiutarli ci si è mai preoccupati di “parlare con loro per vedere ciò di cui hanno bisogno. Tentiamo non solo di dare una lettura ai fatti della vita – ha aggiunto -. A furia di pensare, i morti stanno aumentando e ormai non interessano più a nessuno, stanno diventando una contabilità che ha stufato. Poter dare il proprio contributo può cambiare qualcosa, forse diventa un premio per noi, per loro è restituzione”.