“In questo momento nel nostro amato Paese si stanno verificando situazioni estreme che stanno facendo crollare le istituzioni democratiche, così importanti per tutti, ma soprattutto per la cura dei più poveri e vulnerabili”. È la forte denuncia che arriva dall’episcopato peruviano, attraverso una nota firmata dal presidente della Conferenza episcopale (Cep), mons. Miguel Cabrejos, arcivescovo di Trujillo. Nel Paese sudamericano si assiste, infatti, a un nuovo grave conflitto istituzionale, legato alla corruzione che da anni corrode le principali Istituzioni civili. Il Consiglio nazionale di giustizia del Perù ha fissato per domani l’udienza per valutare la richiesta di sospensione di Patricia Benavides, Procuratore nazionale. Questo dopo che sono state rese pubbliche le indagini in cui Benavides, massima carica della Magistratura nel Paese, è accusata di essere a capo di una presunta organizzazione criminale. Patricia Benavides avrebbe condotto uno scambio di voti in Parlamento, per proteggere il suo incarico di capo della Procura del Perù. Il principale consigliere del magistrato, Jaime Villanueva Barreto, è stato arrestato e sono indagati anche più di 40 membri del Congresso. In seguito alla grave incriminazione, Benavides, dal canto suo, ha accelerato una denuncia davanti al Parlamento contro la presidente Dina Boluarte per le repressioni delle proteste sociali dei mesi scorsi, che hanno causato decine di morti. Prosegue mons. Cabrejos: Seguendo gli insegnamenti della Dottrina sociale della Chiesa, desidero esprimere la mia profonda preoccupazione per la grave situazione conosciuta attraverso i media riguardo alla crisi della Procura della Repubblica, che genera profonda costernazione nel popolo peruviano, poiché questo organismo costituzionale autonomo dello Stato peruviano deve garantire con azioni preventive il perseguimento di tutti i crimini, la difesa della verità e della legalità”. Aggiunge il presidente dei vescovi: “È scandaloso per tutti i peruviani che i livelli di corruzione continuino a erodere le istituzioni guardiane dello Stato. Il Perù ha urgente bisogno che le sue autorità dimostrino con trasparenza di essere libere da questo terribile flagello e che nell’esercizio delle loro funzioni agiscano con un alto senso etico, libere da interessi personali e di gruppo, vigilando sulla dignità umana e sul bene di tutti i cittadini peruviani; agire diversamente squalifica qualsiasi persona, indipendentemente dal livello di responsabilità assunto”.