Prima delle elezioni europee del 6-9 giugno (in Italia si voterà nella giornata di domenica 9) sono previste 5 sessioni plenarie dell’Europarlamento a Strasburgo più una a Bruxelles. Jaume Duch, responsabile della comunicazione dell’Eurocamera, durante una conferenza stampa tenuta nel pomeriggio a Bruxelles, ha ricordato che nel corso di questa legislatura, iniziata nel 2019, sono stati approvati 236 dossier legislativi, mentre altri 150 sono in itinere e attendono una conclusione. “È stata una legislatura intensa – ha dichiarato Duch – segnata prima dalla Brexit, poi dal Covid e ora dalla guerra in Ucraina”. Il Parlamento europeo, nel frattempo, “ha aumentato la sua visibilità, e la sua credibilità”, generando inoltre “un aumento delle aspettative fra i cittadini europei”. Anche per questa ragione non si esclude che l’affluenza alle urne nel 2024 possa essere più elevata rispetto a quella del 2019, specialmente nei Paesi dell’Europa centro-orientale e in Grecia.
La campagna di informazione già predisposta dal Parlamento per invitare al voto si concentrerà, come è stato spiegato, sulla spiegazione di ciò che ha fatto l’Assemblea nella legislatura che si va chiudendo (normative approvate, risoluzioni, decisioni utili per i cittadini…) e sul suo profilo istituzionale (composizione, competenze…); inoltre se ne sottolineerà il contributo alla costruzione e difesa della democrazia nel continente.
Nel corso della conferenza stampa è stato possibile visionare un messaggio della presidente dell’Assemblea, Roberta Metsola, intervenuta proprio in relazione al periodo che separa dal voto e con un invito a recarsi alle urne. L’Europa è attesa ora su diversi fronti: dal Green Deal all’intelligenza artificiale, dai diritti alle migrazioni.
Dopo il voto, a risultati acquisiti, il Parlamento europeo si ricostituirà tra giugno e luglio e la prima sessione plenaria, a Strasburgo, sarà tra il 16 e il 19 luglio quando verrà eletto il nuovo presidente dell’Assemblea. Probabilmente nella sessione di settembre, dopo un dialogo politico con il Consiglio europeo, potrebbe essere votato il nuovo presidente della Commissione Ue.