“Le organizzazioni locali spesso si sentono escluse dai processi decisionali. Gli attori internazionali a volte impongono i propri programmi, trascurando i bisogni delle comunità colpite”. La testimonianza sul tema delle risorse destinate all’azione umanitaria a livello locale dai grandi soggetti mondiali (governi, agenzie Onu, Ong) è stata raccolta da Caritas Europa da operatori “sul campo” in Libano. Dalla Colombia invece un’organizzazione umanitaria afferma: “in collaborazione con organizzazioni internazionali, siamo riusciti a costruire dinamiche eque e trasparenti, influenzando positivamente i processi decisionali. Tuttavia, l’accesso ai finanziamenti e la definizione delle priorità dall’alto verso il basso rimangono sfide significative”. Il rapporto che viene presentato oggi a Bruxelles da Caritas Europa esamina il concetto di azione umanitaria a “guida locale”, analizzando “i motivi per cui l’azione umanitaria a livello locale è fondamentale per raggiungere le persone in situazione di bisogno in tutto il mondo, il cui numero è crescente; e per creare un sistema umanitario più efficace e giusto”. Il documento include una valutazione dei progressi compiuti dai principali governi donatori del mondo, dalle principali agenzie delle Nazioni Unite e dalle più grandi Ong internazionali rispetto ai loro impegni a sostenere l’azione umanitaria locale.
“Per valutare questo aspetto, abbiamo sviluppato – spiegano da Caritas Europa – il primo indice in assoluto per misurare come le principali agenzie umanitarie e i donatori stiano dando seguito ai loro impegni in questo ambito. Vengono esaminati progressi e ritardi di donatori e agenzie internazionali, in particolare dal punto di vista degli stessi attori locali”. Il rapporto è stato commissionato da Caritas Europa e condotto dal Centro per l’azione umanitaria.