Papa Francesco: all’udienza generale, “essere custodi del proprio cuore” contro i vizi

(Foto Vatican Media/SIR)

“Con il diavolo non si deve mai discutere. Egli è astuto e intelligente. Per tentare Gesù ha usato addirittura le citazioni bibliche! È capace di travestire un male sotto un’invisibile maschera di bene”. Lo ha detto Papa Francesco all’udienza generale di oggi, nell’Aula Paolo VI, iniziando un nuovo ciclo di catechesi su “I vizi e le virtù” e incentrando la sua riflessione sul tema “Introduzione: custodire il cuore” (Lettura: Mc 7,14-15.21). Il Pontefice ha subito dopo spiegato il “perché” si “deve stare sempre allerta, chiudendo subito il minimo spiraglio, quando cerca di penetrare in noi”. “Ci sono persone cadute in dipendenze che non sono più riusciti a vincere (droga, alcolismo, ludopatie) solo per aver sottovalutato un rischio – ha aggiunto -. Pensavano di essere forti in una battaglia da niente, e invece sono finiti preda di guerra di un nemico potentissimo. Quando il male mette radici in noi, allora prende il nome di vizio, ed è una pianta infestante difficile da estirpare. Ci si riesce solo a prezzo di sudatissime fatiche”.
Da parte di Francesco, una raccomandazione, riprendendo quella dei padri del deserto: “Bisogna essere custodi del proprio cuore”. “Davanti ad ogni pensiero e ogni desiderio che si affaccia nella mente e nel cuore, il cristiano si comporta da saggio custode, e lo interroga per sapere da che parte sia venuto: se da Dio o dal suo Avversario. Se viene da Dio, allora lo si deve accogliere, perché è l’inizio della felicità. Ma se viene dall’Avversario, è solo zizzania, è solo inquinamento, e se anche il suo seme ci sembra piccolo, una volta attecchito scopriremo in noi le lunghe ramificazioni del vizio e dell’infelicità. Il buon esito di ogni battaglia spirituale si gioca molto nel suo inizio: nel vigilare sempre sul nostro cuore”.

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