Natale: mons. Checchinato (Cosenza-Bisignano), “che tristezza un cristianesimo che non sappia coniugare il vangelo con la storia”

“Se accogliamo il mistero del Natale, tutto quello che di più fragile scopriamo in noi diventa il luogo più propizio per incontrare Gesù”. Lo ha detto in cattedrale mons. Giovanni Checchinato, arcivescovo di Cosenza-Bisignano, nella celebrazione eucaristica del giorno di Natale. Il presule ha riflettuto sui racconti evangelici della nascita del Signore, evidenziando “lo scenario privo di splendore e di gloria, come quello di un bambino avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia”. “Dov’è la gloria di Dio? Dove il fragore del suono che ha accompagnato la rivelazione del Sinai? Dove il fuoco divorante sull’altare del sacrificio preparato dal profeta Elia? Non c’è nulla di tutto questo, perché la musica che più accompagna l’incarnazione di Gesù è il silenzio, è una semplicità assoluta che accompagna le piccole cose”. A proposito del prologo di Giovanni, mons. Checchinato ha evidenziato che “la Parola che ha creato l’universo si fa carne precaria e debole, figlio di una coppia precaria e irregolare”. Per mons. Checchinato, “se vogliamo trovare Gesù dobbiamo trovarlo in mezzo a noi, in mezzo a questa storia e non sopra”. “Che tristezza un cristianesimo che non sappia coniugare il vangelo con la storia”, ha aggiunto il presule. Infatti, “Dio ha scelto ciò che è povero, umile, disprezzato, giudicato per portarci la salvezza, indicandoci la strada da percorrere se vogliamo essere felici”.

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