“Viviamo in un mondo senza pace: in Europa orientale, in Medio Oriente, in tante zone dell’Africa e dell’Asia (cosa di cui quasi nessuno parla) conflitti armati mietono ogni giorno vittime innocenti (quanti bambini già sono morti a Gaza e quanti ne morranno ancora, a seguito anche delle epidemie provocate dalla guerra in atto?), mentre la mancanza di senso genera nei giovani dolore e sofferenze diverse, che non di rado esplodono in atti violenti che seminano altro dolore, com’è accaduto a Praga. Cosa sta succedendo, cosa ci stiamo perdendo? La gioia sta diventando merce sempre più rara, mentre l’indifferenza cresce fino a farla da padrona: stiamo quasi abituandoci alla guerra, quando dovremmo invece ribellarci con forza”. Lo scrive l’arcivescovo di Benevento, mons. Felice Accrocca, nel suo messaggio per Natale.
“Tuttavia, non dobbiamo perdere la speranza! Cristo, il Principe della pace (Is 9,6), viene nel mondo a farcene dono: pace ai vicini e pace ai lontani; egli ha fatto dei due un popolo solo (Ef 2,13-14). Possa trovare davvero, nel cuore degli uomini, un terreno pronto a riceverlo; possa Lui aiutarci a vincere le nostre paure, che non di rado ci rinchiudono in noi stessi, che ci portano a vivere le relazioni in modo conflittuale, che c’inducono anche a gesti d’intolleranza e ci rendono invece timidi e pigri nel fare il bene”, ricorda il presule, che rivolge un invito: “Dobbiamo reagire, a partire dal vissuto quotidiano, facendoci portatori di semplici gesti di pace, donando anche solo una parola buona, un sorriso, che non costa nulla a chi lo dà e tanto bene fa a chi lo riceve. Ne saremo capaci?”.