Dio “sempre agisce come amore gentile che abbraccia, feconda e custodisce, senza fare violenza, senza ferire la libertà”. Così il Papa, durante l’Angelus della vigilia di Natale, dalla finestra del suo studio che si affaccia su piazza San Pietro, ha definito “il modo di fare di Dio”, commentando il brano evangelico dell’Annunciazione. “Quella dell’ombra che protegge è un’immagine ricorrente nella Bibbia”, ha fatto notare il Papa: “Pensiamo all’ombra che accompagna il popolo di Dio nel deserto. Per il Papa, “l’ombra parla della gentilezza di Dio. È come se dicesse, a Maria ma anche a noi oggi: ‘Sono qui per te e mi offro come tuo rifugio e tuo riparo: vieni sotto la mia ombra, stai con me’. Così si comporta l’amore fecondo di Dio”. “Ed è qualcosa che, in un certo modo, possiamo sperimentare anche tra di noi, ad esempio quando tra amici, fidanzati, sposi, genitori e figli, si è delicati e rispettosi, prendendosi cura degli altri con gentilezza”, ha attualizzato Francesco: “Pensiamo alla gentilezza di Do. Dio ama così e chiama anche noi a fare lo stesso: accogliendo, proteggendo e rispettando gli altri. Pensare a tutti, pensare a chi è emarginato, a chi in questi giorni è lontano dai giorni di Natale. Pensiamo a tutti, alla gentilezza di Dio”. “Chiediamoci allora, alla vigilia di Natale: desidero lasciarmi avvolgere dall’ombra dello Spirito, dalla dolcezza e dalla mitezza di Dio, facendogli posto nel cuore, accostandomi al suo perdono, all’Eucaristia?”, l’invito finale: “E poi: per quali persone sole e bisognose potrei essere ombra che ristora, amicizia che consola? Maria ci aiuti ad essere aperti e accoglienti verso la presenza di Dio, che con mitezza viene a salvarci”.