“Per tutti Dio si è fatto Uomo, anche per quelli che non lo sanno o non lo credono, ma che sono nostri fratelli nella comune esperienza umana vissuta nella fatica e nella gioia, nel dolore e nella speranza. Tutti Egli chiama all’incontro e a tutti offre il Suo dono: la risposta alla più umana delle attese: l’inesauribile desiderio di felicità che costituisce il ‘cuore’ dell’uomo; il bisogno di novità continuamente mortificato dalla vecchiezza che insorge”. Lo scrive il vescovo di Ivrea, mons. Edoardo Aldo Cerrato, nel messaggio natalizio alla comunità diocesana.
“Lo sguardo di Dio – osserva il presule – ci conduce ad attendere non semplicemente ‘il Natale’ (il natale dei buoni sentimenti, il natale che facciamo noi, al centro del quale c’è magari anche la nostra buona volontà, ma di cui siamo pur sempre noi i protagonisti…). Il ‘Natale del Signore’ è quello che Dio ci conduce ad attendere e a vivere: Dio che entra nella nostra vita e la trasforma offrendoci la possibilità di entrare in una novità che è la sorgente della ‘rinnovata esultanza’”. “I passi della Novena di Natale –spiega il vescovo – ci preparano all’incontro con Dio nel Bimbo di Betlemme: un cammino interiore, certamente, ma aiutato e sostenuto dai passi materiali che ci portano in chiesa a pregare e ad ascoltare… Possono sembrare piccola cosa questi passi, ma non lo sono: compiuti in una giornata intessuta di tanti passi quotidiani, essi esprimono il nostro bisogno di diventare nuovi per essere nuovi dentro ai problemi ed alle fatiche, alle sconfitte ed alle soddisfazioni della vita di ogni giorno”. “La novità – ammonisce mons. Cerrato – è Cristo presente, e la Sua presenza, riconosciuta con fede, conferisce ad ogni gesto, ad ogni istante, la grandezza che faceva dire a Blaise Pascal: ‘Fare le piccole cose come fossero grandi, in forza della maestà di Gesù Cristo che le fa in noi e che vive la nostra vita; e fare le grandi come fossero piccole, a motivo della Sua onnipotenza’”.