Doppio appuntamento, questa mattina, del patriarca di Venezia Francesco Moraglia con il mondo della solidarietà e dell’educazione e con il mondo del lavoro a Marghera. Questa mattina Moraglia ha preso parte all’inaugurazione della nuova sede della Comunità educativa riabilitativa “Antenna 112” che si occupa di minori in difficoltà, in via Bottenigo a Marghera. La struttura è una delle case dell’Ipab “Opere riunite Buon Pastore”, ente collegato al Patriarcato di Venezia.
Presente, per la prima volta in veste ufficiale, il nuovo prefetto di Venezia Darco Pellos. Tre le parole messe in evidenza da mons. Moraglia nel suo saluto: comunità, educazione e riabilitazione. “Essere persona – ha spiegato – vuol dire essere in relazione con gli altri. Una comunità è veramente tale se sa valorizzare le persone. Questa realtà ci ricorda che la solidarietà è collegata al principio di sussidiarietà. Questa opera ricorda che lo Stato non sempre può far tutto, e così interviene la sussidiarietà sociale. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questa struttura che inauguriamo, perché possa essere luogo di comunità, educazione e riabilitazione”. Dopo la benedizione del patriarca e il saluto del presidente Ipab, Carmine Scarano, vi è stata la presentazione della mostra dei quadri e manufatti dei minori ospiti della Comunità (a cura di Leonardo Zoccante – docente Scuola di medicina Università di Verona – dirigente medico Uoc di Neuropsichiatria infantile Aoui). I ragazzi ospitati dalla struttura hanno quindi offerto una performances artistica dal vivo dal titolo: “E’ sempre colpa di nessuno” (brevi situazioni ideate dai ragazzi ospiti della Comunità partecipanti al laboratorio teatrale) con la quale i giovani hanno raccontano… il bello della vita in comunità.
Subito dopo il patriarca si è recato nel grande complesso industriale di Porto Marghera, presso la sede di Eni Versilia, dove ha presieduto una delle messe pre-natalizie incontrando il mondo del lavoro. All’inizio della celebrazione Moraglia ha benedetto una croce in metallo realizzata dagli operai dello stabilimento. Presente don Marco De Rossi, direttore Ufficio pastorale del lavoro. “Questo è un luogo del lavoro. La cultura del lavoro – ha ricordato il patriarca nella sua omelia – fonda la vita e la ricchezza del nostro Paese. Il lavoro è la vera ricchezza dell’Italia. Il lavoro deve essere messo più che mai al centro perché stiamo vivendo in una epoca di cambiamento. La riconversione e la sostenibilità sono temi preziosi e fondamentali e non sono temi astratti, anche perché sollevano un altro quesito: ‘Cosa sarà dei lavoratori?'”.