“Per una volta non siamo noi a dirlo, per una volta non siamo noi a denunciare che esistono tante Italia anche sul fronte dell’assistenza sociale, per una volta non ripetiamo noi in interviste, convegni, relazioni al Parlamento, lettere a chi ci governa… che ci sono aree del Paese dove il Lep, Livello essenziale delle prestazioni 1/5.000 abitanti non viene rispettato e che si arriva a rapporti 1/15.000, 1/20.000. Ieri l’Ufficio parlamentare di bilancio nel focus ‘L’attuazione del Livello essenziale delle prestazioni di assistenza sociale: il reclutamento degli assistenti sociali’ conferma che per raggiungere il Livello mancano 3.216 unità’. Ad affermarlo è Barbara Rosina, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine degli assistenti sociali (Cnoas), commentando il dato fornito dall’’Upb a due anni dall’introduzione dei Lep, anni in cui nonostante la conclamata carenza – che peraltro non tiene conto dell’auspicio contenuto nella Legge di Bilancio del 2021 di abbassare il rapporto a 1/4.000 – il numero dei professionisti è cresciuto di 1688 nuovi assistenti sociali. Mancanza di risorse? “No – replica Rosina – come più volte ripetuto, l’Upb conferma che gran parte dei finanziamenti stanziati non sono stati spesi e che il meccanismo di finanziamento che privilegia chi già era avanti con in numeri non è d’aiuto. Chiediamo, ancora una volta che si lavori per ricondurre ad unità le due tipologie di finanziamento, Fondo Povertà e Fondo di solidarietà comunale, e che gli enti locali non dirottino su altro le risorse individuate per i servizi sociali”.