Abusi su minori: don Di Noto ricorda l’omicidio ancora impunito del piccolo Francesco Ferreri. “Vittima di una cultura di violenza, sopraffazione e omertà”

“Caino dove sei? Il piccolo Francesco Ferreri che tu hai ucciso ti sta cercando… È questa la domanda che mi sono posto questa mattina mentre mi addentravo per le vie di Barrafranca. Caino dove sei?”. Don Fortunato Di Noto, fondatore di Meter onlus, che da oltre trent’anni si batte per la tutela dei bambini contro abusi, pedofilia e pedopornografia, il 18 dicembre ha ricordato il piccolo Francesco Ferreri, massacrato 18 anni fa a 13 anni nelle campagne di Barrafranca, dopo essere stato abusato, violato da “mani sconosciute”. Il 18 dicembre don Di Noto ha concelebrato con mons. Rosario Gisana, vescovo di Piazza Armerina, una messa nella chiesa madre di Barrafranca per ricordare il 18° della tragica scomparsa del ragazzo, per il quale i genitori cercano ancora giustizia.
“Anche quest’anno – scrive don Di Noto in una lettera-appello – si è celebrata la Giornata in memoria di Francesco Ferreri, ucciso a Barrafranca 18 anni fa, esattamente il 17 dicembre 2005”. La commemorazione, “come ogni anno, ancora una volta fortemente desiderata e voluta, vuole essere il giorno della memoria, ma anche l’anniversario di una profonda ferita per tutta la comunità cittadina poiché ad oggi questo atroce delitto resta senza alcun colpevole”. Francesco “va ricordato come una delle vittime di una società e cultura fatta di violenza, sopraffazione, indifferenza e omertà”, scrive ancora Di Noto chiedendo ai media di “tenere alta l’attenzione e offrire spazi per spingere le coscienze a uscire fuori dall’omertà e dal silenzio. Un bambino 18 anni fa è stato barbaramente ucciso e il 17 dicembre non è solo un ricordo, ma un grido: non si chiede solo giustizia, ma un cambiamento di mentalità”.

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