“Pensiamo che la disabilità incontrata lungo la propria esistenza porti a vivere in maniera infelice ma non sempre è così”. A ricordarlo è Antonio Giuseppe Malafarina, direttore della testata Superando.it, durante il webinar dal titolo “E vissero per sempre infelici e scontenti? Le persone con disabilità acquisite”, condotto da suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della Cei, e dal giornalista del Sir, Riccardo Benotti, in occasione della Giornata internazionale per le persone con disabilità (3 dicembre). “Tutti possiamo incontrare una disabilità nel corso della vita”, rammenta Malafarina, divenuto tetraplegico da ragazzo. “Ognuno reagisce in maniera personale – spiega -. Ci sono persone che, come me, considerano l’accaduto come un fatto per cui si resta quello che si è, ma si affronta la vita in un altro modo. Le persone hanno un approccio alla vita che continuano ad avere anche dopo aver acquisito una disabilità. Anche il punto di vista può essere mantenuto ma con degli strumenti nuovi”. Non tutti reagiscono allo stesso modo, alcuni soffrono il cambiamento. “Altri – aggiunge – superano l’evento guardando la testimonianza degli altri. Naturalmente ci vuole sempre un ambiente favorevole, ma quello che manda avanti è una motivazione che man mano emerge, come può essere la fede o lo sport, che porta a superare le difficoltà e a vivere con serenità”. Malafarina ribadisce che la disabilità non deve essere un fattore che supera la persona: “non dobbiamo pensare che tutti siamo infelici o scontenti ma nemmeno eroici. Siamo semplicemente persone e ognuna reagisce in maniera differente”.