“La continua diminuzione della popolazione italiana”, come certificato ieri dall’Istat, “conferma che, non avendo un obiettivo chiaro, non riusciremo a vincere la battaglia della denatalità”: lo ha affermato Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la natalità, commentando il Censimento 2022 sulla popolazione in Italia, pubblicato ieri dall’Istat.
“È necessario un obiettivo sostenibile, raggiungibile e verificabile di anno in anno. L’Istat ha proposto quota 500mila nuovi nati entro il 2033. Altrimenti saremo qui il prossimo anno a documentare l’ennesimo fallimento del nostro Paese che, pur avendo chiari i problemi, non riesce a fronteggiarli e risolverli – ha proseguito De Palo -. Il Giappone, ad esempio, avendo numeri demografici simili ai nostri, ha annunciato un piano di 20 miliardi di euro all’anno per contrastare la denatalità. Dal lato nostro, in Italia pensiamo di affrontare il tema con un pacchetto di misure di un solo miliardo di euro. Questo confronto evidenzia la necessità di valutare e adeguare le misure italiane per affrontare la crisi demografica in modo più efficace”.
“Inoltre, è fondamentale che anche l’Unione europea, riguardo la legge di stabilità, vada in deroga sulle spese relative alla denatalità perché si tratta di un investimento e non di un costo. La denatalità non ha un colore politico, riguarda tutti, Governo e opposizione, per questo nel 2024 comincerà il tour della natalità che toccherà le principali città italiane. Occorre unire il Paese nei confronti di un tema con cui dovremo fare i conti seriamente per i prossimi trent’anni”, ha concluso De Palo.