Nel mese di novembre è partito il progetto di Aibi-Amici dei Bambini, finanziato dalla Commissione per le adozioni internazionali (Cai), “Oltre il nido: intervento multi-dimensionale a favore dei minori vulnerabili in Bolivia”. Si tratta di un progetto di cooperazione internazionale che coinvolge diverse organizzazioni italiane, guidate da Aibi, che operano nel campo dell’adozione e dell’affido internazionale. “L’obiettivo è quello di garantire il benessere e la protezione dei minori boliviani che vivono in situazioni di povertà, abbandono o vulnerabilità, promuovendo il loro diritto a vivere e crescere in una famiglia”, spiega una nota dell’Aibi.
Il progetto, della durata di 18 mesi, si sviluppa in cinque dipartimenti della Bolivia: La Paz, Cochabamba, Tarija, Oruro e Santa Cruz, raggiungendo circa 975 minori e 1.470 adulti.
Sono previste tre aree di intervento: salute, educazione e child protection, con una componente trasversale di formazione e capacity building per gli operatori locali.
Il progetto si inserisce in un contesto di grave crisi sociale ed economica che colpisce soprattutto i minori e che ancora risente dell’aggravamento dovuto alla pandemia.
Secondo i dati di Unicef, il 71,4% dei minori in Bolivia vive in povertà, il 16% è cronicamente malnutrito, solo il 17% ha accesso ai servizi educativi per la prima infanzia e solo il 76% è registrato alla nascita.
Inoltre, circa 5.678 bambini e adolescenti, l’80% dei quali ha una famiglia, vivono in 180 centri di accoglienza, L’istituzionalizzazione è ancora la soluzione più adottata, mentre affido, adozione e ricongiungimento familiare sono pratiche meno sviluppate.
“Il progetto si propone quindi di migliorare la qualità della vita e delle opportunità dei minori boliviani, attraverso interventi integrati e multidimensionali che favoriscano la loro salute, la loro educazione e la loro permanenza o reintegrazione in una famiglia”.