Argentina: emergenza maltempo nel Centro e nel Nord del Paese, 15 vittime. Caritas mobilitata

Le forti tempeste di vento e pioggia, che hanno colpito il Centro e il Nord dell’Argentina tra il 16 e il 17 dicembre, hanno causato almeno 15 morti e ingenti danni materiali nelle zone più colpite. Caritas Argentina, in una nota, comunica che “le Caritas diocesane e parrocchiali stanno fornendo assistenza immediata alle famiglie colpite fin dall’inizio. Da parte sua, l’équipe nazionale di Caritas Argentina sta coordinando le azioni e rilevando i bisogni delle diverse aree e province coinvolte, al fine di fornire una risposta organizzata e offrire così un’assistenza più rapida ed efficace”.
Il lavoro dei volontari si sta dispiegando, per ora, nelle città di Bahía Blanca, Ingeniero White, Olavarría, Merlo, Moreno, Quilmes, Mercedes, Luján, San Isidro e Vicente López, che sono alcune delle zone colpite. La tempesta ha causato inondazioni e, soprattutto, lo scoperchiamento dei tetti e la caduta di alberi, colpendo molte famiglie. In alcuni casi, è stato interrotto il servizio di acqua potabile ed elettrico.
“Sappiamo che forse non sono le uniche località colpite, ma sono quelle da cui abbiamo ricevuto finora informazioni o richieste concrete. Per coordinare le azioni e fornire una risposta migliore a tutti loro, siamo in contatto con le agenzie governative”, si legge nella nota della Caritas, la quale fa presente che ci sono alcune località, nella provincia di Buenos Aires, nella Città metropolitana della capitale e del Nordest, come Oberá e Reconquista, che si trovano in una situazione di emergenza a causa delle inondazioni causate dall’ingrossamento dei fiumi, e che la Caritas sta accompagnando e assistendo da quasi un mese. Una situazione, quella delle inondazioni, che è allargata anche ai confinanti Paraguay (in particolare nei dipartimenti di Ñeembucú e Misiones) e Uruguay.
Per facilitare gli aiuti, Caritas Argentina ha già attivato i suoi canali di donazione e invita la società a collaborare economicamente e a sostenere tante sorelle e fratelli colpiti da questa situazione di emergenza.

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