“La costante attrazione storica del progetto di integrazione trova conferma nella volontà di molti Paesi di esserne parte. Il processo di allargamento si è rivelato, negli ultimi decenni, uno dei più importanti strumenti al servizio della stabilità dell’intera area continentale”. Lo ha sottolineato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla XVI Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d’Italia.
Commentando la recente decisione del Consiglio europeo di aprire i negoziati per l’adesione con l’Ucraina e la Moldova e di concedere lo status di candidato alla Georgia il Capo dello Stato ha rilevato che “occorre essere effettivi, nei tempi e nei modi”. “Le tensioni nei Balcani suonano come campanello d’allarme sull’attenzione da rivolgere ai popoli di questa regione”, ha osservato Mattarella, secondo cui “è di rilievo positivo che il Consiglio europeo abbia contemplato la possibilità di avvio dei negoziati per la Bosnia Erzegovina”. “Allargamento e approfondimento dei meccanismi di integrazione economica e politica sono due aspetti strettamente connessi”, ha evidenziato il presidente per il quale “affinché l’Unione europea possa svolgere un ruolo rilevante a livello interno ed internazionale, essi debbono procedere di pari passo. Una esigenza, questa, che dovrebbe indurci ad un sempre maggiore ricorso al voto a maggioranza”. “Tra sei mesi saremo parte di quel grande esercizio di sovranità popolare, rappresentato dalla elezione del Parlamento europeo; a cui farà seguito la designazione della nuova Commissione europea. Vanno riprese con solerzia le riflessioni interrotte dopo la conclusione della Conferenza sul futuro dell’Europa”, l’esortazione di Mattarella, per il quale “non basta tirare avanti per inerzia”.