Sudan: Emergency, a Wad Madani evacuato staff e sospese attività mediche. “Situazione in città degenerata, sicurezza a rischio”

A causa dell’intensificarsi dei combattimenti nell’area di Wad Madani, capitale dello stato di Gezira, 136 chilometri a sud-est di Khartoum, Emergency è stata costretta a evacuare il personale della sua clinica satellite non residente in città – 10 persone tra cui chirurghi e farmacisti, tutti sudanesi – e a sospendere le attività della clinica. Lo ha comunicato ieri la stessa Ong ricordando che la clinica era stata aperta lo scorso agosto per garantire visite pre-operatorie a pazienti cardiaci che necessitano di un intervento e visite di follow up e somministrazione della terapia anticoagulante ai pazienti già operati al Centro Salam di cardiochirurgia così da permettere la continuità delle cure salvavita a chi non poteva spostarsi e raggiungere la capitale a causa delle difficilissime condizioni di sicurezza. A Wad Madani Emergency ha tuttora anche un magazzino dove si trovano i rifornimenti indispensabili alle attività mediche e chirurgiche del Centro Salam, del quale al momento non si hanno notizie.
“Evacuando lo staff abbiamo dovuto lasciare i pazienti a cui avevamo cercato di offrire continuità nelle cure dopo l’operazione al cuore, proprio per la difficoltà che avevano nel raggiungere il Centro Salam a Khartoum. Nel nostro magazzino lasciamo invece i rifornimenti necessari al mantenimento delle attività del Centro Salam, che per ora non potranno arrivare dove servono”, ha commentato Gina Portella, coordinatrice del Programma di Emergency in Sudan, da Khartoum.
A Wad Madani avevano trovato rifugio centinaia di migliaia di profughi in fuga da Khartoum, che ora stanno cercando di lasciare la città con ogni mezzo. Sono quasi 500mila le persone fuggite verso lo stato di Gezira, 86.400 di queste si trovano a Wad Madani, principale hub umanitario del Paese. Emergency – in una nota – chiede alle parti in conflitto di rispettare l’incolumità della popolazione e delle strutture sanitarie per dare a chi ne ha bisogno la possibilità di essere curato anche in una situazione di guerra.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano