Povertà: Rosina (Cnoas), “al via l’assegno di inclusione, preoccupati per procedure che rischiano di lasciare fuori molte persone”

“Da oggi è possibile attivare le procedure per il nuovo sostegno al reddito e, in attesa delle valutazioni che faremo quando l’Adi – Assegno di inclusione – sarà operativo, non possiamo non sottolineare che il metodo di accesso rischia di lasciare fuori molte persone”.
Barbara Rosina, presidente dell’Ordine degli assistenti sociali (Cnoas), commenta la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale di sabato scorso del decreto del ministero del Lavoro e delle politiche sociali sull’Assegno di inclusione: “Stiamo parlando di persone in povertà assoluta che, prima possibile, entro il 31 dicembre se vogliono avere l’assegno a gennaio, devono essere munite di Spid, devono registrarsi alla piattaforma Siisl, devono sottoscrivere il Pad. Persone che devono avere una email per controllare se arriva l’ok dell’Inps e che, ogni 90 giorni dovranno venire da noi o recarsi ai Centri per l’impiego perché sia confermata o no la loro condizione di assegnatari della misura. Si potrebbe accedere anche attraverso i Caf, ma in molte regioni saranno operativi soltanto da gennaio”. “Come assistenti sociali – aggiunge – stiamo per pubblicare un manuale semplificato perché ogni professionista possa fornire alle persone che si rivolgeranno ai servizi sociali il sostegno necessario, ma siamo preoccupati che, anche questo strumento trovi le difficoltà di avvio che abbiamo patito con il Reddito di Ccttadinanza”.
“Chi ne avrà diritto, ricordiamo i nuclei familiari che includono almeno una persona con disabilità, minori, over 60 o in condizioni di svantaggio, riceveranno le risorse destinate a loro appena concluse le procedure – aggiunge – ma la ristrettezza dei tempi, con la concomitanza delle feste, rischia di lasciare persone senza nulla nel mese di gennaio. Guardiamo avanti, sperando di doverci ricredere, e siamo già al lavoro”.

 

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