“Il compito di chi fa comunicazione è di suscitare una forma di dialogo, un dialogo che la chiesa propone e vuole vivere come possibilità di ricerca”. Queste le parole di mons. Angelo Spinillo, vescovo di Aversa, rivolgendosi ai giornalisti del territorio, riuniti lo scorso giovedì 14 dicembre nel salone della curia vescovile, in occasione dell’incontro “Responsabili digitali: Etica e comunicazione nel XXI secolo”. “Il mondo ha tanto bisogno di riscoprire il tempo della riflessione”, ha aggiunto il presule – secondo quanto riportato in una nota diffusa oggi – invitando a porre attenzione ai moderni strumenti di comunicazione che accelerano i tempi, ma possono creare svantaggi legati alla velocità, “il mondo ha bisogno che nuovi pensieri ed idee vengano ‘generati’, ecco perché servono occasioni in grado di nobilitare l’informazione trasformandola in concetto”. “Una società dove l’individualismo è sempre più galoppante, minando il senso di appartenenza ad una comunità. Sono affanni comuni anche alla Chiesa, ma per vivere lo spirito comunitario occorre riscoprire il valore della bontà della vita. Questo è il tema cruciale con il quale, prima o poi, tutta la nostra società dovrà fare i conti”, ha dichiarato mons. Spinillo invitando all’ascolto, al dialogo e all’approfondimento gli operatori del mondo della comunicazione che, in questo modo, possono dare un contributo essenziale per stimolare la crescita della società. “Le nuove generazioni, forse stanno ritrovando maggiore propensione all’ascolto e al confronto aperto con quel mondo adulto che, per saper educare, deve sentirsi proiettato verso il bene comune, animato da un sincero sentimento di condivisione e disponibilità”, un passaggio del discorso del vescovo di Aversa che ha richiamato al dovere anche la Chiesa, chiamata a fare la sua parte: “La fede esalta quello che c’è di più positivo nell’umanità”.