Ad un anno dalla sua apertura, l’emporio “Don Angelo Lolli” della Caritas diocesana di Ravenna-Cervia ha aiutato quasi 750 nuclei familiari rivelandosi “un vero e proprio hub della carità, punto di riferimento nelle emergenze che hanno toccato Ravenna: dagli sbarchi dei migranti alla solidarietà nell’alluvione”. È quanto è emerso in occasione dell’evento nel corso del quale sabato è stato scoperto e benedetto il “Gerico” – un fiore in mosaico che segnala le opere finanziate con l’8xmille, collocato sulla parete dell’emporio accanto al cancello di ingresso – e inaugurata la cella frigorifera, frutto delle tantissime donazioni di aziende, della Bcc, dei Lions, del Rotary Galla Placidia, del Punto d’incontro francescano, con la quale la Caritas collabora dalla sua fondazione, e di numerosi privati, i cui nomi appaiono sulla parete della cella frigo. Alla doppia cerimonia hanno partecipato l’arcivescovo di Ravenna-Cervia, mons. Lorenzo Ghizzoni, il direttore e la vicedirettrice della Caritas, don Alain Gonzalez Valdez e Daniela Biondi, oltre ad autorità locali, rappresentanti delle associazioni e numerosi cittadini.
Nel suo primo anno di vita l’emporio si è rivelato “un ospedale da campo”, come lo ha definito nel suo intervento don Gonzalez Valdez: “Ospedale della carità, dove si cammina insieme per la guarigione di tutti. La gente che viene in questo luogo porta avanti le proprie battaglie con le armi che ha, con i mezzi che la vita mette a disposizione. In questo luogo si assiste alla battaglia quotidiana dell’essere umano, tante volte segnata dalla sofferenza e dall’incomprensione”.