Nella dichiarazione diffusa oggi dalla Comece in occasione della Giornata internazionale dei migranti, si leggono alcune “raccomandazioni politiche” offerte ai negoziatori delle istituzioni Ue che sta definendo il nuovo Patto per la migrazione e l’asilo. Anzitutto occorre “preservare pienamente l’accesso all’asilo come diritto umano fondamentale per chiunque abbia bisogno di protezione internazionale e trattare in modo umano chiunque arrivi ai nostri confini”. Secondo: “offrire uno spazio sicuro a chi fugge dal proprio Paese a causa di persecuzioni o guerre”. Terza raccomandazione: “esercitare una solidarietà concreta tra gli Stati membri per una migliore gestione del flusso di richiedenti asilo e migranti alle frontiere esterne dell’Ue”. Quarto: “garantire che l’identificazione dei cittadini di Paesi terzi che si avvicinano ai confini dell’Ue – con il diritto legittimo di ogni Stato a proteggere le proprie comunità e i propri cittadini da ogni potenziale minaccia e pericolo – sia condotta secondo un approccio che metta al centro la dignità di ogni persona”. Quinto punto: “implementare un numero maggiore di canali sicuri e regolari che non solo migliorerebbero la gestione dei flussi migratori ma ridurrebbero anche la migrazione irregolare e il sovraccarico dei controlli alle frontiere”. Sesto: “garantire il diritto di accesso all’asilo a giuste condizioni, tra cui: consulenza legale, diritto di ricorso, tempo sufficiente per esaminare adeguatamente ogni richiesta individuale, un uso limitato e proporzionato della detenzione, il rispetto dell’unità delle famiglie migranti e rifugiate, controlli di frontiera su misura per individui e famiglie in situazioni più vulnerabili, un’attenzione particolare alle famiglie con bambini e ai minori non accompagnati, facilitando il loro ricongiungimento con le rispettive famiglie, e un meccanismo di monitoraggio dei diritti fondamentali alle frontiere esterne”. Settimo: “fornire un alloggio sicuro e dignitoso per tutta la durata dei procedimenti legali. Pur riconoscendo i limiti dei Paesi ospitanti nell’accogliere i migranti, esortiamo a evitare soluzioni che potrebbero portare alla creazione di campi con condizioni pericolose”.