“Lo scopo del presepe vivente è risvegliare nel cuore lo stupore di fronte al mistero di Dio fattosi bambino”. Lo ha spiegato il Papa, ricevendo in udienza i figuranti del Presepio vivente della basilica di Santa Maria Maggiore. Poi il pensiero di Francesco è andato alla Betlemme di oggi e si è esteso “a tutti gli abitanti della Terra dove Gesù è nato, è vissuto, è morto e risorto”. “Sappiamo qual è la situazione, a causa della guerra, conseguenza di un conflitto che dura da decenni”, ha ricordato il Papa: “Allora la vostra rappresentazione dev’essere vissuta in solidarietà con questi fratelli e sorelle che soffrono tanto. Per loro si preannuncia un Natale di dolore, di lutto, senza pellegrini, senza celebrazioni. Non vogliamo lasciarli soli. Siamo loro vicini con la preghiera, con l’aiuto concreto e anche con il vostro Presepe vivente, che ricorda a tutti come la sofferenza di Betlemme sia una ferita aperta per il Medio Oriente e per il mondo intero”. “Questo Natale pensiamo, pensiamo alla Terra Santa”, l’appello finale di Francesco.