Beni confiscati: Libera Roma, inaugurato all’Esquilino l’Emporio solidale “Slow social market”

Contrastare la povertà affermando il diritto universale a un cibo buono e sano. È questo l’obiettivo del nuovo Emporio solidale “Slow Social Market”, inaugurato ieri nei pressi della stazione Termini di Roma, dove le persone in difficoltà economica segnalate dal Servizio sociale municipale potranno fare la spesa attraverso un sistema di assegnazione mensile di punti-spesa commisurati al bisogno. Finanziato dai fondi dell’Otto per mille della Chiesa Valdese e dal Municipio Roma I, l’Emporio solidale è gestito da Nonna Roma, che ha all’attivo progetti simili in numerose zone di Roma, e da Slow Food Roma, impegnata ad affermare il diritto di tutti e tutte a un cibo buono, prodotto nel rispetto dell’ambiente e dei lavoratori, con l’obiettivo di costruire un diverso modello sociale ed economico. Il progetto, unico nel suo genere, coinvolge una generosa rete di realtà territoriali e donatori, da filiere eque e solidali, anche grazie al sostegno di Polèis – Polo Civico Esquilino, un ecosistema collaborativo che aggrega molte associazioni e organizzazioni del quartiere.
“Con l’inaugurazione di ‘Slow social market’, rispondiamo concretamente alla vulnerabilità economica e sociale che affligge molte famiglie nella zona – afferma Alberto Campailla, presidente di Nonna Roma –. Di social market ce n’è bisogno: ‘Slow social market’ è una risposta tangibile a un’urgente necessità di molte famiglie che lottano per mettere insieme il pranzo con la cena. Basato sull’esperienza dei Social market a viale Palmiro Togliatti, San Lorenzo e Bastogi, questo progetto non solo contrasta la povertà ma, puntando all’autodeterminazione delle persone assistite, crea relazioni e comunità. La sua apertura, a due passi da Termini, e in sinergia con le altre realtà è di immenso valore per promuovere il diritto di tutti a un cibo buono, sano e sostenibile, contribuendo così alla giustizia sociale in un bene confiscato alle mafie”.
Il locale che ospita l’emporio è un bene confiscato alla criminalità organizzata, ed è stato intitolato – grazie al supporto di Libera – a Jerry Essan Masslo, rifugiato politico sudafricano che si batteva contro razzismo e schiavitù del caporalato, vittima della criminalità a Villa Literno (Caserta). “Inaugurare questo Emporio in cui le associazioni danno risposte concrete a problemi reali della cittadinanza è importantissimo – ha dichiarato Gaetano Salvo, referente di Libera per Roma e Provincia –. È il primo passo nel contrasto alle mafie e alle disuguaglianze sociali. Farlo proprio su un bene confiscato alle mafie rappresenta il valore fondamentale del riutilizzo sociale, realizzando il principio cardine della legge 109/96. Dedicare questo spazio, che verrà attraversato dalla comunità e non solo, a una vittima innocente delle mafie, aggiunge un tassello ulteriore al percorso di memoria viva che come Libera portiamo avanti”.

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