“In riferimento alle modalità con le quali la stampa nazionale ha nei giorni scorsi affrontato vicende legate all’esercizio della carità operata dalla diocesi di Modena e dal suo pastore, noi sacerdoti della Chiesa di Modena-Nonantola ci stringiamo intorno a don Erio ed esprimiamo a lui il nostro affetto e la nostra solidarietà”. Così il clero diocesano di Modena-Nonantola esprime, in una nota, vicinanza all’arcivescovo-abate Erio Castellucci, in merito alle vicende di cronaca giudiziaria recentemente diffuse da alcune testate giornalistiche, con asserzioni pretestuose sulle modalità di gestione e di destinazione delle risorse finanziarie denominate “Carità del vescovo”.
“Pur riconoscendo il diritto di opinione, la libertà di stampa e la facoltà di esprimere critiche rispetto a qualunque agito, non ci possiamo rassegnare a chi vuole fare emergere ombre o lati oscuri dietro ogni opera dettata dalla carità – evidenzia il clero diocesano nella nota -. Le opere caritative, secondo l’ordinamento della Chiesa, sono parte essenziale e inderogabile dell’azione pastorale. La carità è la Chiesa; non un suo accessorio. La carità silenziosa della diocesi di Modena opera sul territorio attraverso una molteplicità di interventi, spesso fuori dai riflettori e lontani dalle attenzioni della stampa, che definisce il volto delle nostre comunità”. I sacerdoti esprimono la loro “unanime riconoscenza a don Erio, a sostegno della carità realizzata nelle parrocchie, negli interventi a sostegno delle famiglie e dei giovani, nell’attività di evangelizzazione che non si limita all’angustia dei nostri confini”. E concludono: “Al vescovo e alla comunità di Modena ribadiamo il nostro impegno, talvolta incompreso, a proseguire nelle attività caritative come espressione di Vangelo vissuto”.