Consiglio europeo: nell’agenda dei 27 leader Ucraina, Medio Oriente, Balcani e bilancio. Il “nodo” del Patto stabilità e crescita

(Photo SIR/European Counciil)

Ucraina, Medio Oriente, sicurezza e difesa, allargamento ai Balcani e Bilancio a lungo termine dell’Unione fino al 2027. I temi del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre a Bruxelles sono stati discussi in precedenza durante la plenaria dell’Europarlamento di questa settimana a Strasburgo. Nell’agenda dei deputati europei figuravano inoltre le migrazioni, le implicazioni regionali e globali del conflitto tra Israele e Hamas, i fondi di bilancio per la ricerca e la gioventù, le nuove regole sugli imballaggi. L’emiciclo si è poi espresso su alcune proposte in vista delle elezioni del giugno 2024 per dare maggior peso al voto dei cittadini, sulla violenza contro le donne, sulla tutela dei diritti umani e la democrazia nel mondo.
I nodi da sciogliere nello scenario europeo sono parecchi. I riflettori si rivolgono ora al summit dei capi di Stato e di governo, a proposito del quale il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha affermato nella lettera di invito ai leader nazionali: “Dobbiamo mantenere i nostri impegni nei confronti dell’Ucraina e continuare a essere un partner affidabile e forte. Dobbiamo fornire al popolo ucraino un sostegno politico, finanziario e militare continuo e sostenibile e raggiungere un accordo sulla fornitura di 50 miliardi di euro per la sua stabilità a lungo termine”. Tra gli argomenti più spinosi del vertice appare la riforma del Patto di stabilità e crescita.
Stando all’ordine del giorno, i leader dell’Ue discuteranno degli ultimi sviluppi della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina e del sostegno che l’Unione continua a fornire all’Ucraina e alla sua popolazione. Affronteranno la situazione in Medio Oriente, con la terribile situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. I 27 capi di Stato e di governo avranno sul tavolo la politica di allargamento.
Sulla base della discussione svoltasi in occasione dell’ultima riunione di ottobre, i leader daranno seguito alla revisione proposta del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 con l’obiettivo di raggiungere un difficile accordo.

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