Ue: Comece accoglie con favore il riconoscimento da parte del Parlamento europeo del ruolo degli attori religiosi nell’istruzione

“Ci congratuliamo con il Parlamento europeo per aver sottolineato il ruolo cruciale dell’istruzione e della formazione universale di qualità nel promuovere lo sviluppo umano integrale, ridurre la povertà e combattere la migrazione forzata e le disuguaglianze. Apprezziamo anche il riconoscimento del contributo degli attori religiosi locali a questi obiettivi. In quanto inclusivi e complementari ai sistemi educativi nazionali, questi attori si trovano in una posizione unica per raggiungere comunità più remote e vulnerabili”. È quanto afferma il segretario generale della Comece, p. Manuel Barrios Prieto, commentando in una nota la relazione adottata oggi, 13 dicembre, dal Parlamento europeo su “La cooperazione allo sviluppo dell’Ue per migliorare l’accesso all’istruzione e alla formazione nei paesi in via di sviluppo”, redatto dall’eurodeputato György Hölvényi. La Comece si compiace in particolare del fatto che nel Rapporto il Parlamento europeo riconosce che gli attori locali religiosi, insieme ad altre organizzazioni della società civile, “svolgono un ruolo importante nel mitigare i divari dove gli Stati non riescono a garantire l’accesso a un’istruzione di qualità per tutti”. Facendo riferimento all’articolo 17 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), il Rapporto incoraggia in particolare le delegazioni dell’Ue a impegnarsi in modo più sistematico nel dialogo con questi attori religiosi locali e a coinvolgerli nell’attuazione dei finanziamenti dell’Ue per l’accesso a servizi di qualità e educazione comprensiva. “La Chiesa cattolica – ricorda la Comece – è uno dei maggiori fornitori non statali di istruzione nel mondo. Il suo ruolo è particolarmente importante in Africa. Le stime suggeriscono che nel 2020 le istituzioni accademiche cattoliche hanno servito quasi 68 milioni di bambini in tutto il mondo, di cui 27 milioni in Africa”.

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