Sei proposte per i prossimi dieci anni: così si è conclusa, ieri, la giornata promossa a Roma da Alleanza contro la povertà (Acp) per ricordare i suoi dieci anni di vita. Il portavoce Antonio Russo, infatti, ha condiviso queste proposte concrete di Alleanza, per affrontare la sfida della povertà in modo più strutturale ed efficace. Innanzitutto, “un ritorno al principio universalistico della misura diretta di contrasto alla povertà assoluta”: “I soggetti fragili, lo sono a prescindere dalle loro condizioni anagrafiche o etniche. Si ripristini quindi quel principio che ha dal 2018 accompagnato tutte le politiche di contrasto alle povertà”. Poi “il rilancio di una misura nazionale rivolta a tutte le famiglie e le persone in povertà assoluta, anche quelle dei cittadini di origine straniera residenti almeno da un anno in Italia”: “Occorre un trasferimento monetario, unito a una offerta di servizi territoriali sociali e del lavoro, che rispondano a standard adeguati (non minimi) di infrastrutturazione territoriale, con personale preparato alla multidimensionalità del problema. Un modello di gestione condivisa a livello locale tra Comuni, Terzo Settore, servizi per la formazione e per l’impiego e altri soggetti, che realizzi al meglio i principi di co-progettazione e co-programmazione sanciti nella Riforma del Terzo settore”.
Ancora l’istituzione dell’Osservatorio sulle povertà: l’art. 11, comma 5, del decreto legge n. 48/2023 prevede l’istituzione dell’Osservatorio sulle povertà, presieduto dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali. L’Acp chiede “in primis che sia istituito, che gli siano riconosciuti compiti puntuali e che si dia vita a una Commissione dotata degli strumenti e dell’autorevolezza autorevolezza”.
Ulteriore richiesta è “assumere nella Legge di Bilancio gli emendamenti proposti da Alleanza contro la povertà”.
Un’altra proposta è istituire un “gruppo interparlamentare sulla povertà”: “Serve il coraggio della scrittura di un patto tra forze politiche che vada oltre questa legislatura e oltre le legislature, per aprire una stagione nuova di confronto e di possibili soluzioni condivise. Conosciamo le difficoltà e le insidie di un percorso di questo tipo, ma ci proponiamo come facilitatori di questo processo. Un Programma di lotta alla povertà darebbe a tutte la parti in campo il merito di aver affrontato una questione cruciale per il presente e per il futuro del Paese. Per dare forza a questo processo, valuteremo la possibilità di favorire la nascita di un gruppo interparlamentare che dia gambe e forza a questa idea”.
Infine, un “Reddito minimo europeo”. Russo ha fatto riferimento alla “istituzione del Pilastro sociale europeo. La Risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2023, relativa alla necessità di promuovere un adeguato reddito minimo che garantisca l’inclusione attiva, è comunque un piccolo passo avanti in questa direzione ci chiede di allargare gli orizzonti verso l’istituzione di un Reddito minimo europeo che, anche dal punto di vista della realizzazione di quell’Europa sociale non sempre percepibile, rappresenterebbe un significativo passo avanti”.