Una preghiera e un’invocazione per chiedere il dono della pace e della giustizia per questo Natale che si avvicina. “Sono giorni molto difficili”, dichiara al Sir suor Nabila Saleh, religiosa delle Suore del Rosario di Gerusalemme, che, dall’inizio della guerra a Gaza, si trova sfollata con altre 600 persone nella parrocchia latina della Sacra Famiglia, l’unica cattolica della Striscia di Gaza. Al Sir la suora conferma i crescenti bisogni degli sfollati causati, spiega, dal “progressivo esaurimento delle scorte di farina, acqua, cibo e carburante. Quest’ultimo necessario per i generatori che producono energia elettrica utile a ricaricare i cellulari e a mantenere un minimo di comunicazione”.
A denunciare le crescenti difficoltà interne alla parrocchia era stato solo pochissimi giorni fa anche l’amministratore generale del Patriarcato latino di Gerusalemme, Sami el Yousef. “La mancanza di sicurezza – racconta suor Nabila – impedisce a chiunque di entrare e uscire dalla parrocchia dove le giornate sono scandite dalla preghiera. Le celebrazioni, soprattutto al pomeriggio, della messa e del rosario, vengono svolte senza energia elettrica, alla sola luce delle candele”. Mancano solo pochi giorni al Natale e suor Nabila lancia, attraverso il Sir, la sua preghiera e la sua invocazione, la stessa che ogni giorno si leva dalla parrocchia di Gaza:
“Vieni Signore, fa scendere la tua giustizia in questo mondo di crudeltà e durezza di cuore. Nasci, o Signore, dentro ognuno di noi. Dona sollievo ai cuori delle madri che hanno perso i loro figli, fa che tutti coloro che sono sfollati possano trovare rifugio in te. Fa scendere su di noi il dono della pace, fai nascere nei nostri cuori la gioia. Vieni Signore in mezzo a noi, sei tu la sorgente di ogni cosa, ti chiediamo il dono della pace e sollievo per il nostro Paese. Confidiamo in Te!”.