L’attenzione degli organismi internazionali continua a essere al massimo livello sul Guatemala e sulla transizione democratica, destinata a portare all’insediamento del presidente eletto, Bernardo Arévalo, il prossimo 14 gennaio, ma messa in discussione da continui pronunciamenti giudiziari che hanno già suscitato la condanna della comunità internazionale.
Il Consiglio permanente dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa) ha approvato ieri una terza risoluzione sulla crisi in Guatemala che applica la Carta democratica interamericana, per cercare di fare pressione sul Paese centroamericano e fermare quelle che vengono descritte come “azioni contro lo Stato di diritto che mettono a rischio la transizione democratica”. Il testo è stato approvato con 29 voti a favore, con il voto contrario del Guatemala e un’astensione (l’El Salvador). Il testo è stato presentato dal Governo statunitense, che attraverso il suo ambasciatore, Frank Mora, ha sottolineato che quanto sta accadendo in Guatemala è “allarmante” e mette a rischio la democrazia. Il testo approvato dall’Osa si appella all’articolo 18 della Carta democratica interamericana, per chiedere al Guatemala di consentire una visita del presidente del Consiglio permanente, Ronald Sanders, e del segretario generale dell’Osa, Luis Almagro, per effettuare una “visita di buoni uffici”.
Il ministro degli Esteri guatemalteco Mario Búcaro, pur riconoscendo che il Guatemala ha partecipato ai negoziati di questa dichiarazione, ha detto che il suo Paese non l’avrebbe votata, ritenendo che non fosse necessario invocare l’articolo 18 della Carta, dato che il suo Governo aveva già informato volontariamente che stava invitando il presidente del Consiglio permanente a visitare il Paese.
L’articolo 18 della Carta democratica interamericana stabilisce che “quando in uno Stato membro si verificano situazioni che potrebbero influire sullo sviluppo del processo politico istituzionale democratico o sul legittimo esercizio del potere, il Segretario generale o il Consiglio permanente possono, con il consenso preventivo del governo interessato, organizzare visite e altre iniziative per analizzare la situazione”.