Agricoltura: Meloni, “comparto strategico anche in termini culturali e sociali, orgogliosi dello stop a cibo sintetico”

“La nostra agricoltura” è “un comparto strategico non solo in termini economici ma anche in termini culturali, sociali, identitari”. Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, nel videomessaggio inviato all’Assemblea invernale della Confederazione generale dell’Agricoltura italiana.
“Il comparto agroalimentare italiano è tante cose messe insieme”, ha osservato il premier: “È identità, territorio, qualità, sostenibilità, innovazione, sviluppo. È un connubio straordinario capace di trasformare le produzioni primarie di questa Nazione in eccellenze assolute a livello anche internazionale”. “Fin dal nostro insediamento – ha rivendicato Meloni – abbiamo lavorato per valorizzare le nostre filiere, per stimolare la produzione nazionale, per difendere il nostro modello agroalimentare, la nostra biodiversità, i cibi di qualità dall’omologazione e dall’impoverimento. In altre parole, abbiamo lavorato per dare declinazione concreta a quel concetto di sovranità alimentare diffuso in tutto il mondo che coincide con il diritto di un popolo di scegliere il proprio modello produttivo e il proprio sistema di alimentazione”. “Perché – ha spiegato – più è forte il legame tra territorio, popolo, lavoro e cibo e più è forte la capacità di quel popolo di produrre cibo naturale e di qualità, di far crescere le proprie filiere, di renderle sempre più moderne e sostenibili, riducendo anche gli effetti negativi, come ad esempio l’eccessivo consumo di acqua”.
Il premier si è soffermato sullo “stop al cibo sintetico”: “Noi – ha evidenziato – siamo la prima Nazione al mondo ad averlo fatto e siamo orgogliosi di poter essere un modello da seguire anche su questo”. “L’agricoltura – ha concluso – è ricchezza, è identità, è sviluppo, ma è anche qualcosa in più. Ce lo ricorda e ce lo insegna uno dei nostri più grandi antenati, Cicerone, che diceva: ‘Di tutte le arti delle quali, dalle quali si ricava qualche profitto, nessuna è migliore dell’agricoltura, nessuna più redditizia, nessuna più dolce, nessuna più degna di un uomo, e di un uomo libero’”.

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